La Verità della Vagina

Scrivo nella piena alta marea emotiva del primo giorno mestruale di questo mese, è un giorno importante, fondamentale per la donna, che poi evolverà nella menopausa con un altro tipo di sentire che scoprirò a tempo debito, ma ora voglio godermi il mio primo giorno e tutte le sensazioni che lo hanno preceduto.

Questo mese lunare del mio corpo mi ha accompagnato con delicatezza verso nuove elaborazioni emotive, ad ogni fase del ciclo imparo qualcosa, anche se non è sempre facile.

Oggi mi manca mio padre in un modo che fatico a gestire, anzi non lo voglio gestire, non posso nemmeno uscire per comprare la frutta perché non riesco a smettere di piangere, quindi è meglio che rimanga in casa a scrivere, la frutta la comprerò domani.

Il primo giorno, una pulizia profonda, un rilascio, una dolcissima sensazione di malinconia.

La malinconia come la tristezza sono spesso allontanate e indesiderate, queste Dee invece sono di una dolcezza e di una delicatezza senza eguali, ti accompagnano piano piano a nuove scoperte e consapevolezze.
Senza irruenza, e con pazienza materna, ti conducono a fare esperienza del bisogno, Ananke per i greci, Dea della Necessità, Dea del Destino.

Sono alquanto diffidente e devo sempre contestare un pochino i concetti elargiti con troppa sicurezza e facilità, quindi premetto che considero il destino come una sorta di missione di vita e non come un futuro già scritto. Con la possibilità di sbagliare completamente strada e non ritrovarsi mai.
Per questo abbiamo bisogno delle Dee Malinconia, Tristezza e Ananke, per capire dove abitano le nostre necessità e i nostri desideri, i quali si fanno sentire come una mancanza incolmabile.

Ascolta queste dolcissime Dee quando senti quella voragine. Non cercare di colmarla con il troppo cibo (come faccio io a volte), o con l’acquisto di oggetti inutili. Rimani. Senti. Piangi se necessario. Ascoltati.

Quanto è profondo quel vuoto?

Cosa ti manca?

Chi ti manca?

Se non avessi avuto queste guide nella mia vita, non avrei fatto esperienza della mia verità.

Già, la verità…

La verità della vagina

A volte scordiamo di avere una bocca della verità che risiede proprio nel nostro corpo, ed è il nostro tempio sacro, la vagina.

Hai presente la dea dei manufatti primitivi, la Grande Dea Vulva? La Baubo, diventata in età romana la dea delle oscenità, ma che ha origini molto più antiche.

Di solito è raffigurata senza testa, o con la testa al posto della pancia e la vulva come bocca.

Dea irriverente, esilarante, descritta anche nel mito legato a Demetra. Infatti, raccontano che fu l’unica dea a far ridere la disperata Demetra alla ricerca della figlia Persefone.

Ma perché la vulva della dea parla, anzi, è proprio la sua bocca?

C’è stato detto che la nostra sessualità è ricevente, passiva, il polo negativo mentre il maschio è il polo positivo.

Non mi ritrovo per niente in questa descrizione, perché la vagina non la sento per niente passiva e ricevente, anzi. Se potessi fare una descrizione mitologica mi verrebbe in mente più che altro una Traghettatrice. Già… una traghettatrice assertiva e selettiva.

Oppure, prendendo esempio dai manufatti neolitici, una bocca che esterna le sue opinioni e lo fa in modo abbastanza autoritario. Una bocca che inspira ed espira. Immette ed emette.

Durante le mestruazioni siamo molto concentrate sulla vagina, sul nostro utero, e le nostre ovaie e la nostra vulva, di conseguenza possiamo sentire con più facilità e in modo amplificato rispetto ad altri giorni. È come se fossimo ad un concerto della “Vagina’s Hard Rock” vicino ad una delle casse. Tutto è sparato all’ennesima potenza.

Ma proprio tutto, esempio: ci mancano le coccole e gli abbracci?
Durante il flusso mestruale ci mancheranno al massimo livello! Allora, nel mio caso, chiamo Lola, la mia cagnolina e la faccio dormire con me. Vicine vicine, ma non la posso coccolare troppo altrimenti si stufa e se ne va, quell’ingrato incrocio tra un topo e una salsiccia.

Insomma, se abbiamo trascurato emozioni, trattenuto parole, rimandato sentimenti e ci siamo censurate con ogni mezzo, appena la bocca della verità comincia a regolare il microfono, al sopraggiungere delle mestruazioni, non avremo scampo!

Altro che passiva e ricevente!

Ti stronca a tutto volume!

Mi piacerebbe sapere come parla la vagina durante la menopausa, se hai voglia di raccontarmi come si svolge questa comunicazione lasciami un commento…

Ci vediamo al concerto della Vagina’s Hard Rock, buon ascolto!

Enrica

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Il Fuoco di Berkana

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ENRICA ZERBIN, nata e cresciuta tra campagna, fiume e mare, dove ha scoperto la magia dei cicli lunari e appreso l’uso delle erbe medicamentose delle campagne, insieme agli antichi rituali legati alla Dea e agli elementi; eredità delle sue antenate.
Ricercatrice e studiosa di miti e leggende (con particolare interesse per l’antica saggezza nordica), della simbologia di varie culture, degli archetipi, del Sacro Femminile e della Grande Dea fino allo sciamanesimo.
Iniziata alle Rune tramite l’Elemento Acqua; aiuta con questo importante strumento a svolgere un profondo lavoro di lettura dell’ombra e delle memorie nascoste.

Nel dicembre del 2015 esordisce col suo primo romanzo, Tu Mi Hai Salvato La Vita, edito da Cinquemarzo: una storia sull’importanza degli avi e la saggezza degli anziani, dell’amore nato in circostanze impensabili e bizzarre sincronicità.
Nel 2019 esce il suo secondo libro, La Danza Del Seme Selvaggio, rocambolesco viaggio di due donne non più giovanissime che si trovano, loro malgrado, a dover stravolgere la loro vita e a lasciare la famigerata zona comfort.
Un iniziale dramma si trasforma, per Anthea e Miriam, in una straordinaria avventura tra i sentieri alpini, con la sola guida di una mappa disegnata da una misteriosa vecchia guaritrice.

Nelle sue opere al femminile, sottolinea l’importanza del viaggio, che sia mistico o fisico, per superare i limiti imposti da società e credenze sbagliate a cui la donna ha dovuto sottostare per secoli.

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