Moringa Oleifera: usi alimentari e benefici

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La Moringa Oleifera è una pianta originaria delle montagne himalayane dell’India, conosciuta in tutto il mondo per le sue grandi proprietà. Un albero considerato “miracoloso” fin dall’antichità.

Praticamente tutta la pianta è commestibile e possiede un notevole interesse dal punto di vista nutrizionale: l’uso più famoso della pianta è quello di depurazione dell’acqua tramite i semi.

La farina di semi di moringa è un ottimo depuratore dell’acqua o di altri liquidi alimentari, avendo un eccellente potere flocculante: fissa e assorbe (cattura fissando) i corpi batterici e le altre impurità in sospensione nei liquidi inglobandoli in fiocchi che poi precipitano al fondo, lasciando il liquido più limpido e depurato. Tale proprietà di purificazione è ben nota nelle zone nelle quali spesso l’acqua non è pura. In questi luoghi la moringa è definita come l’albero dell’acqua pulita.

 

La pianta di moringa è resistente alla siccità e si può sviluppare in un’ampia varietà di terreni, anche poveri, e su suolo sterile; in terreni di buona fertilità e mediamente irrigati può avere una crescita notevole.

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Usi alimentari

  • Per quanto riguarda i frutti, l’uso più diffuso e frequente è la bollitura dei baccelli immaturi che hanno il sapore degli asparagi. Anche i fiori sono commestibili e vengono di norma preparati in insalata.
  • I semi vengono assunti bolliti o tostati e hanno il sapore dei ceci. L’olio di semi è un’importantissima risorsa: può essere usato per produrre saponi, lubrificanti e cosmetici dal valore equivalente a quelli prodotti con l’olio di oliva i semi contengono dal 30 al 50% di olio (per confronto, le olive ne contengono dall’8 al 20%). L’olio estratto contiene dal 65 al 76% di acido oleico che è lo stesso grasso insaturo dell’olio d’oliva. L’olio è dolce e saporito e non irrancidisce. È perfettamente adatto all’alimentazione umana. Estratti gli oli dai semi, la pasta residua contiene il 60% di proteine pregiate.
  • Le radici sono commestibili e hanno sapore piccante come di ravanello. L’aroma piccante delle radici è più pronunciato di quello delle foglie. L’uso comune delle radici è quello di aromatizzante, ma ne è sconsigliato l’uso in quantità eccessiva per la presenza della spirochina, un alcaloide che interferirebbe con la trasmissione nervosa.
  • Dalla corteccia sono estratte una gomma dai molti usi e sostanze tanniche usate per la concia delle pelli. Il legno può essere utilizzato per l’industria della carta e fornisce inoltre una tintura di colore azzurrato.
  • Le foglie possono essere mangiate e sono molto ricche in proteine, vitamine e sali minerali. Hanno un sapore leggermente piccante e gradevole anche allo stato crudo. Spesso sono preparate in insalata; possono anche essere cotte come gli spinaci. Contengono il 25 per cento in peso di proteine, più delle uova e il doppio del latte di mucca, il quadruplo in vitamina A delle carote e quasi otto volte la vitamina C delle arance, il triplo del potassio delle banane. Dalle foglie si può anche preparare un concime liquido mediante la infusione delle foglie in acqua per diversi giorni.

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