La Pratica del Logos Zen
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Domenico Abbruzzo ci parla…
Se io non fossi un praticante di Logos Zen!
Ti direi, che: se pensi che il testo che segue è troppo lungo e non hai voglia di leggerlo o non hai tempo per farlo, allora è meglio che tu prosegua per la tua strada.
Ma io sono un praticante di Logos Zen!
Quindi ti dico, che: Se pensi che il testo che segue è troppo lungo e non hai voglia di leggerlo o non hai tempo per farlo, allora dovresti avvicinarti al mondo del Logos Zen, perché questo è: comprensione, studio, sapere.
Quando ogni gesto quotidiano diventa importante, tu diventi importante!
Poiché quando il tutto è in te, tu sei in tutto.
Tra afferrare un bicchiere che cade (senza farlo rompere) e non afferrarlo (facendolo rompere), c’è uno spazio vuoto!
E’ pensiero comune, che noi tutti viviamo in uno spazio tridimensionale. Davanti e dietro di noi abbiamo la profondità, sopra e sotto di noi abbiamo l’altezza, ai nostri lati abbiamo la larghezza.
Questo ci fa pensare di vivere in uno spazio tridimensionale, sapete perché?
Perché state guardando solo con gli occhi e non con la vostra mente!
Questo è un paradosso in senso lato, poiché è la mente che da l’ordine agli occhi di guardare. Per questo noi diciamo che c’è una mente istintiva è una mente cognitiva! la mente istintiva è quella che ci permette di intraprendere azioni che esulano da un pensiero conscio, come: guardare, sentire, respirare.
Tuttavia quando: parliamo, leggiamo, apprendiamo è la mente cognitiva che ci fa essere, esseri senzienti.
A livello evolutivo l’essere vivente del mondo animale che si avvicina di più allo stato cognitivo dell’essere umano, raggiunge a malapena il QI di un bambino di 4/5 anni, vivendo un esistenza di coscienza primordiale.
Anche loro sentono, anche loro vedono, anche loro respirano, anche loro provano emozioni. Ma possono parlare? Sanno leggere?
Riescono ad apprendere nozioni cognitive che esulano, dal: schiaccia un bottone che ti arriva la pappa, salta, vai a cuccia !
Non stiamo annichilendo il mondo animale (a noi molto caro), ma stiamo cercando di farvi capire, che se volete trascendere il mondo istintivo primordiale, elevandovi ad esseri senzienti, la strada per farlo è solo quella della comprensione.
Quindi ora smettete di guardare solo con gli occhi e accendete anche la vostra mente. Immaginate di essere sospesi in una sfera d’energia, dove è evidente, sia: la profondità, che altezza, che larghezza. Fino a qua il mondo vi apparirà tridimensionale, giusto?
Sbagliato!
È un mondo quadrimensionale quello in cui viviamo!
Gli occhi vi trasmettono le immagini, ma qual è l’elemento che manca e che solo la mente cognitiva vi può far capire?
“IL TEMPO”!
Immaginate di essere di nuovo sospesi all’interno della vostra sfera tridimensionale, e che per qualche motivo quantico, voi siate bloccati, prigionieri nel presente, in un limbo temporale dove il passato lo conosciamo (ma non possiamo correggerlo) e il futuro è ignoto!
Quindi in questo stato quadrimensionale, sappiamo che lo spazio che ci circonda è sia Bidimensionale (l’ombra) che Tridimensionale, ma lo spazio tempo è quadrimensionale.
Quindi se riusciamo a diventare tutt’uno con il tutto e quindi riusciamo a controllarlo, lo spazio è il tempo si annullano e in quella stringa temporale tra l’afferrare il bicchiere e farlo cadere troveremo il Satori (l’illuminazione).
Il Satori nello Zen è l’espressione che indica una stato di risveglio spirituale. Un’invasione all’interno dei confini dell’io inconscio, attraverso l’annullamento dell’io conscio !
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Tuttavia il Logos e differente dallo Zen ufficiale.
Ne segue i precetti spirituali, ne segue la filosofia, ma si astiene da seguire qualsiasi dogma religioso.
La religione nasce dall’ignoranza.
Quando in antichità non si sapeva dare una spiegazione ad un evento, la paura spingeva le genti a rifugiarsi in esseri divini che potevano essere sia portatori di bene che di male.
Se preghi questa divinità la pesca andrà bene, se non preghi questa divinità una tempesta ti farà affondare.
Eventi casuali o legati a forze della natura venivano associate ad azioni benevole o malevole di qualche divinità.
Inoltre non dobbiamo dimenticare che anche le religioni giunte a noi oggi, in passato (e in alcuni casi anche oggi) erano dello stato.
Quindi se bisognava fare in modo che il popolo facesse un certo tipo di cosa, magicamente Dio scriveva attraverso i propri messia e/o profeta e/o apostolo, leggi che i credenti dovevano rispettare.
Con questo non diciamo di non credere in Dio, diciamo solo che per trovare la verità assoluta bisogna azzerare ogni conoscenza è partire da zero.
Una controversia spirituale, etica e di rispetto, si pone proprio nel primo passo del Logos Zen.
In tutte le religioni, si usa inchinarsi, prostrarsi al cospetto della divinità o di chi ne fa le veci e/o detiene il potere.
La filosofia del Logos attinge la propria conoscenza anche dalle parabole religiose, quindi li dove si dice: e fummo creati a sua immagine e somiglianza.
Ed ancora: che siamo tutti uguali al cospetto di Dio.
Se questo è vero nessuno mai dovrà inchinarsi, poiché non c’è disuguaglianza o inferiorità in noi!
Chi ti chiede di prostrati è l’uomo avido di potere (non Dio), lo stesso uomo che sta cercando di ottenere altro potere attraverso una falsa ragione Religiosa.
Tuttavia nello Zen è detto che l’inchino è il mezzo per sbarazzarci dei nostri atteggiamenti egocentrici.
Ad esempio: quando un saggio parla ed esprime concetti o fatti a noi sconosciuti (ma che rapiscono la nostra mente).
Quando anche il più umile degli uomini, fa o dice qualcosa che ci emoziona nel più profondo dell’anima, un segno di consenso con il capo chino, trasmette una forma di rispetto e di ringraziamento.
Quindi nel Logos Zen, normalmente non ci si inchina a nessuna forma di potere.
Ma un cenno con il capo verso il basso, può essere un mezzo di fratellanza utilizzato per suggellare dei legami.
Le Classi di Logos Zen, seguono la dottrina della conoscenza al di la degli opposti.
Il giorno e la notte sono un Dualismo perfetto per comprendere il punto di contraddizione, dove l’interrogativo ci pone d’avanti a due momenti del tempo che possono esse giudicati: bene o male, poiché differenti.
Nello Zen: il Giorno, il sole, la luce sono bene; la Notte, la luna, l’oscurità, sono anch’esse sempre bene.
Poiché il dualismo è il punto dove le cose vengono relazionate in contesti sempre diversi. Giudicare attraverso il dualismo è il modo per perdere la via. Il bene è bene, il male deve diventare bene.
Il Logos Zen è la fonte con la quale cerchiamo sempre la luce, al di la di tutto.
Il Logos Zen non è una disciplina, non è un corso o un mezzo d’apprendimento, il Logos Zen è un modo di vivere, un cammino, un mezzo contraddittorio che mette in discussione ogni sapere, ma anche se stesso (in ciò che si crede di aver compreso).
Li dove c’è luce coesiste anche il buio e li dove c’è il buio coesiste anche la luce.
Tutto è collegato con tutto, in una rete mentale senza confini.
Nel Logos Zen, non esiste bene o male, giusto o sbagliato, essere il migliore o il più scarso, esiste solo il fare, l’essere!
Se tu sei esisti e se esisti puoi fare.
Nel momento stesso che intraprendi il cammino del fare sei già entrato nel cammino dell’illuminazione.
Non importa: quanto, come e dove, importa solo il fare.
Per Maggiori Informazioni: Gruppo Logos Zen
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Tags: logos zenmeditazionezen