L’attaccamento è una forma di gravità, il non-attaccamento è grazia
L’attaccamento è una forma di gravità, il non-attaccamento è grazia
Una pratica che risulta efficace per praticare il non-attaccamento è l’apertura del cuore: lo sviluppo dell’Amore dentro di noi può permetterci di farci entrare in connessione con la nostra natura divina per identificarci con essa e per riuscire in questo modo a rilasciare tutto ciò che ci tiene ”legati” alla materia.
L’attaccamento, in effetti, è come legarsi ad un “masso”, pensando di poter morire se non si continua a stare con lui: è quando siamo convinti che senza l’oggetto o il soggetto a cui siamo legati non possiamo più vivere.
Questo è falso!
Non possiamo sperimentare una gioia completa essendo ancora attaccati a colui/colei che ce la procura poiché è per sua natura impermanente.
Se riesci a provare amore e gioia senza alcun oggetto ricevente o causante, allora ciò che proverai sarà una consapevolezza permanente che potrai portare sempre con te come una tua qualità animica acquisita, indipendentemente ma anche interconnessa da/a tutto il resto.
Quando riesci a distaccarti dall’oggetto senza il quale soffri, puoi sperimentare un amore immenso dentro di te. Tutto ciò che percepisci come sgradevole a questo punto si trasforma e diventa gioia potenziale e libertà.
L’amore è libertà, non attaccamento,
come potete amare se sperimentate in modo inconsapevole
l’attaccamento verso colui/lei che credete di amare?
Ti prego, ascolta questo discorso, è importante.
Se ci priviamo del risultato, del domani, della ”lunga conservazione” allora possiamo sperimentare l’amore e solo con l’amore non c’è nessun attaccamento.
Non ci stiamo privando di nulla, è così anche se sono consapevole che possa sembrare un paradosso.
All’inizio il processo è attivo, si cerca di smettere di provare attaccamento, una volta subentrata l’accettazione diviene poi passivo: si apre il canale per la discesa dell’amore in noi e qui avviene la trasmutazione.
Per distaccarti dall’attaccamento ti dico: amalo, amati.
Nutri l’amore dentro di te come un seme che è un fiore potenziale.
L’attaccamento, annaffiato e ascoltato è gioia potenziale e se riusciamo ad annaffiare l’amore al nostro interno e contemporaneamente ascoltare i bisogni e gli attaccamenti, allora l’attaccamento ”sparirà” o meglio continuerà ad esistere ma ad una gradazione più elevata: la cura.
Provando a fare entrambe le cose contemporaneamente l’attaccamento non potrà continuare ad esistere in te, avverrà una sintesi fra gli opposti e più amore proverai al tuo interno meno attaccamento ci sarà perché sperimenterai l’estasi della libertà.
L’attaccamento si trasforma con la consapevolezza,
l’accettazione e l’amore in qualcosa che profuma di rosa rossa in primavera.
E allora tramite l’amore puoi risvegliarti, ci sono tante vie per spianare la strada all’illuminazione (nonostante si può vivere anche e soprattutto ora, in questo istante) e qui ti spiego quella della consapevolezza, dell’amore e della gioia, delle emozioni superiori: la via dell’amore incondizionato.
Possiamo utilizzare maya per svegliarci, godendo di ciò che questa incarnazione ci dona. senza però attaccarci ad essa, sviluppando così la permanenza della consapevolezza, risvegliandoci a noi stessi e sublimando il nostro ”corpo di dolore” come lo descrive Eckhart Tolle.
Questa è la chiave per guarire, sperimentare la gioia permanente e svegliarti a te stessa, senza continuare a sperimentare il dolore ma anzi a farlo divenire Oro.
”Se nell’amore c’è passione, l’amore diventa l’inferno.
Se nell’amore c’è attaccamento, l’amore diventa una prigione.
Se nell’amore non c’è attaccamento, l’amore in sé diventa divino”
Osho
Un Abbraccio Universale
Sara
En to pan = Uno, il tutto
Queste meditazioni particolari procederanno ogni lunedì e saranno tutte diverse, rimanere aggiornati e se volete partecipare… vi aspetto!