Tolle – Il dolore non può nutrirsi di gioia: la trova veramente indigesta!
“State attenti all’apparire in voi di ogni segno di infelicità in una qualunque forma: può trattarsi del risveglio del corpo di dolore.
Può prendere la forma d’irritazione, impazienza, uno stato di anima oscuro, un desiderio di ferire, rabbia, furia, depressione, un bisogno di avere un pò di dramma nella vostra relazione e così via. Afferratelo nel momento in cui si risveglia dal suo stato latente.Il corpo di dolore vuole sopravvivere, proprio come qualunque entità esistente.
E può sopravvivere solamente se inconsciamente vi identificate con lui.
Può allora venir su, possedervi e vivere attraverso di voi.
E si nutrirà di ogni esperienza che risuoni del suo proprio tipo di energia, qualunque cosa crei nuovo dolore sotto qualunque forma: rabbia, distruttività, odio, lutto, dramma emozionale, violenza e persino malattia.
Così il corpo di dolore, quando vi ha posseduto, creerà nella vostra vita una situazione che riflette la sua propria frequenza energetica, perché se ne possa nutrire.
Il dolore può solo nutrirsi di dolore.
Il dolore non può nutrirsi di gioia: la trova veramente indigesta!”
Immagine di copertina: Christian Schloe
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Mi chiamo Arabella, non amo definirmi perché ritengo che la parola esprima troppo spesso concetti che si tramutano in schemi di pensiero,che delineano il giudizio proprio e dell’esistenza stessa. Ho intrapreso un percorso dedicato allo studio dell’arte, rivolto principalmente al simbolismo e alla filosofia neoplatonica. Il mio percorso non mi ha portato in alcun luogo ma alla scoperta che aldilà di me stessa c’è l’infinito. La mia pagina facebook: Remi di Luce
In particolare mi sono interessata alle discipline ermetiche e filosofiche, come strumenti per sondare l’animo e l’evoluzione dell’uomo.