Scritto Onirico…
Condivido qualcosa di un po’ particolare, un sogno meraviglioso che ho fatto nella notte tra martedì 14 aprile e mercoledì 15.
So che è qualcosa di intimo, ma non personale, infatti ho preso la decisione di pubblicarlo non per rendervi partecipi delle mie cose, ma perché sento che è giusto aprirlo al mondo come messaggio.
Quindi ve lo voglio raccontare, per essere più precisa vi voglio raccontare ciò che mi ricordo del sogno. D’altro canto, pensandoci bene, mondo onirico e mondo poetico non sono poi così distanti.
Ecco il sogno…
Eravamo un gruppo, un gruppo importante e decisionale di qualche tipo, ma l’energia che circolava in questo gruppo non era energia vecchia e basta. C’era del nuovo in esso.
Nuova energia commista ad ancora un po’ di energia vecchia.
In questo gruppo ci sono due donne.Desidero passare al presente ora.
Ed è molto importante questo fatto: due donne dalle apparenze comuni, una un po’ più sul biondo, l’altra più sul castano, entrambe capelli liscio ondulato, altezza media e corporatura normale, una delle due con il viso un po’ più tondo dell’altra.
Una è la rappresentante del popolo israeliano, l’altra del popolo palestinese.
Il loro compito è discutere la pace, un lavoro diplomatico di estrema importanza.
Quello che però è evidente è che loro sono anche amiche, si amano, di un amore fraterno e amicale, ma devono discutere questa cosa per i loro popoli.
Sono vestite colorate, non ricordo benissimo i loro abiti, ma so che sono colorati.
Per discutere della possibilità di pace fra i loro popoli, però, si cambiano d’abito e si vestono tutte di nero, eleganti, ricordo una delle due con quei lunghi stivaloni di pelle o similpelle, l’altra con gli occhiali neri, entrambe con un pizzico di femme fatal, ma proprio un pizzico, rimane cioè la loro femminilità e seduttivita, accentuata da questi abiti che sono però allo stesso tempo anche molto formali. Una sorta di “divisa da lavoro” molto molto particolare, futuristica, un mix tra Charlie’s Angels o Trinity di Matrix in abito da sera, ma anche diplomatiche da alta carica ufficiale.
A questo punto è chiarissimo che stiano recitando, che hanno indossato questi abiti per recitare un ruolo, ed è questo ruolo che le sta portando a discutere diplomaticamente (e qua comunque siamo già ad una differenza più avanzata rispetto a ciò che accade adesso tra i due popoli) di una pace che fra loro c’è già.
Ciò che è molto chiaro, e mi viene ribadito più volte nel sogno, è che i loro veri colori sono due: un giallo paglierino che è un mix tra una sfumatura naturale ed una dorata, sì proprio tipo una paglia con leggera tendenza ad una sfumatura dorata, ma rimanendo nel range della tonalità naturale, ed un blu elettrico (da notare che ieri ho buttato una vestaglia di un colore simile anche se meno naturale).Nel sogno dall’alto mi viene “detto”, non verbalmente ma in qualche modo mi viene comunicato, che è di vitale importanza ricordare questi specifici fatti: che sono due Donne, e non uomini, che fra loro pace, sorellanza, e sentimento di fratellanza come fra i popoli c’e già, che i loro colori, entrambi di entrambe, sono quel giallo paglierino dorato e quel blu tra l’elettrico ed il cobalto, mi vengono proprio mostrate le due bande di quei colori nel cielo, ed infine che gli abiti neri che indossano sono solo una sorta di costumi, ovvero sono solo i ruoli che indossiamo nella vita.
Sono solo i ruoli che indossiamo come nazionalità, religione, lavoro, ruoli sociali eccetera… che ci fanno fare la guerra, con i nostri veri colori non la faremmo mai.
Non la facciamo, ma per qualche ragione siamo costretti ad indossare quegli “abiti ruolo”.
La differenza è che però ora, come umanità, iniziamo a saperlo, infatti quelle due donne lo sanno ma per qualche ragione sono ancora “costrette” ad indossare un colore che non è il loro, che le porta ad avere dei ruoli, ad agire ed interagire come se lo fossero davvero.
Inoltre è chiaro che stanno recitando la sceneggiata per portare i “loro” popoli alla pace, perché questi a livello di massa non sono ancora pronti a lasciare i finti-abiti ruolo, quindi hanno ancora bisogno della finta sceneggiata diplomatica per arrivare alla pace gradualmente, ma ci siamo quasi, lo stanno recitando per loro.
Ci siamo quasi.
*
P.S. Non voglio assolutamente che pensiate che ho deciso di scriverlo perché ritengo che questo sia un sogno profetico rispetto alla situazione palestino-israeliana, anzi, sento che più che altro questo sia stato scelto dal mio inconscio come simbolo di un conflitto ad un diverso livello, ancora molto presente nella vita degli esseri umani, che ancora regola la relazione tra le nazioni, ed il rapporto con noi stessi.
Quindi il messaggio di questo sogno è molto più esteso e profondo, poi ognuno naturalmente se ci trova qualcosa di utile prende quello che vuole, e lo interpreta come vuole.
Ovviamente, se il conflitto tra questi due popoli si risolvesse, ne sarei molto felice.
Scritto Onirico di Irina Bosco Staiano
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Il Viaggio della Maddalena
©Edizioni Unsolocielo 2020. Tutti i diritti riservati
Immagine di copertina: Andrey Remnev
Irina Bosco Staiano Ha sempre avvertito, fin da bambina, un forte richiamo provenire dalla dimensione spirituale ed immaginativa che, crescendo, ha trovato la sua naturale via di espressione nella creatività artistica, sentita innanzitutto come una profonda necessità personale ed una un’autentica chiamata dell’anima. Immergendosi nelle profondità del suo mondo interiore è arrivata a “toccare” particolari stati di coscienza dai quali è iniziato a sgorgare un inarrestabile flusso poetico fortemente archetipico, visionario, evocativo e misterico. I suoi scritti alchemici della Nigredo, dell’Albedo e della Rubedo, riportano nell’oggi un processo di esplorazione e guarigione interiore antico e senza tempo.