Perché l’anima se ne frega. Punto.
I tempi della personalità non coincidono con i tempi dell’anima, ecco svelato l’arcano, alla radice del malessere, della confusione, dell’ansia, il caos e tutto il resto, la risposta ovvia è questa, l’anima ha i suoi tempi che la ragione, la mente non può afferrare.
Questa è la tensione interiore che ti fa scendere in basso, quando la personalità scalpita, pretende, vuole risposte entra in conflitto con la realtà esterna perché non corrisponde a ciò che desideri o che vorresti cambiare.
L’attrito parte sempre dalla identificazione con i tuoi pensieri e emozioni, con le tue aspettative su come dovrebbero essere o andare le cose.
Ma l’anima se ne frega. Punto.
E si ritorna di nuovo lì a cercare la chiave …e la chiave è sempre l’accettazione del momento presente.
Quel chiacchiericcio mentale “però io ho fatto, però mi sono applicato, però ho lavorato su di me, però mi sono arreso anche a verità più grandi di me, però ho ascoltato…però però però”, non dà tregua, è come se la personalità accozzata su uno scoglio reclamasse a gran voce uno zuccherino : “anima ti prego dammi una caramella per farmi stare buona, per favore lo vedi che sono stata brava, dammi sta benedetta conferma che tutto il mio camminare ha senso”.
Perché è questo che accade, la mente vuole uno zuccherino, vuole ricevere un segnale chiaro e preciso alle domande che probabilmente ci ha condotti tutti fino a qui “io chi sono? e cosa devo fare?”.
Come pollicino abbiamo raccolto le nostre belle briciole e ora vogliamo vedere il panino intero, e di tutte le parole che si sono scritte nei secoli dei secoli per spiegare cos’è l’anima, con un certo orgoglio penso di essere la prima a dire che l’anima è un panino, un panino in cui ci puoi infilare di tutto, ed ogni singola cellula di quel panino, ogni piccola briciola è solo una parte, la mente non ce la fa a comprendere che la risposta alla domanda “io chi sono” è solo una: tutto.
Sono l’acqua, sono il fuoco, sono la terra e aria, sono il bianco, sono il nero, sono sopra sotto e di fianco, sono onesta e bugiarda, sono vittima e sono carnefice, sono buona o cattiva, sono un mistero e sono scontata, sono forte e fragile, sono tutte queste e anche oltre.
E allora perché porsi la domanda se sappiamo che le risposte sono solo una necessità della mente, che tanto non comprende? Perché la domanda la pone la mente che vuole lo zuccherino.
Come se ne esce?
Qualche sera fa ho visto il film matrix revolution, e se già sei incasinata con i pensieri non è una buona idea guardarlo, ma ho visto la scena in cui Neo si ritrova imprigionato nel binario sorvegliato dall’uomo del treno, e qualcosa dentro ha fatto click.
Tu vedi matrix, e sei intrappolato dentro, più cerchi di uscire, più ti si piazza davanti l’uomo del treno che col piffero che ti fa passare, così stai lì in quel limbo e corri verso la galleria per scappare, entri nel tunnel nero ma esci fuori e ti ritrovi esattamente dove eri, lì sul binario a cercare di nuovo la via di uscita. Inquietante e frustrante. Ma questa è la mente, così funziona.
Allora l’unica cosa da fare è aspettare Trinity, che ti tiri fuori di lì, l’anima, che arriva quando è il momento di arrivare, né prima né dopo. Questo prima o dopo nessuno può stabilire quantitativamente quanto tempo sarà, giorni mesi, anni, secoli.
Perché l’anima se ne frega. Punto.
Il tempo e lo spazio sono realtà oggettive per la nostra personalità, per la mente incastrata dentro matrix.
Preso atto di questo, tiri un sospiro e l’unica cosa che puoi fare indovinate qual è? Accettare che sia così.
Ha senso dunque tutto il lavoro interiore? Si ce l’ha perché comunque predisponiamo “la macchina” ad accogliere l’anima.
Ha senso avere fretta e cadere nell’ansia da prestazione pretendendo risposte? No, non ce l’ha, perché questo ti fa ritrovare esattamente al binario del treno, con un tizio davvero poco accomodante che ti tiene fermo lì.
L’unico zuccherino che si può dare alla mente è la fede che va tutto bene così, una caramella di pazienza per andare avanti comunque, e un pasticcino di coraggio per rialzarsi quando si cade.
Laura
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Laura Cireddu fin da bambina ha dovuto fare i conti con il suo spirito ribelle e curioso che l’ha spinta a porsi molte domande sul senso dell’esistenza e a non accettare risposte preconfezionate da una società che spinge tutti ad omologarsi a un modello comune. Per quanto abbia provato a condurre la sua vita dentro ai margini, il desiderio di vedere oltre l’ha portata ad esplorare diversi percorsi spirituali per ritrovare la sua essenza. La semplicità e la capacità di cogliere le infinite sfumature della Vita, sono divenute in questo modo le sue migliori attitudini esistenziali. Il suo amore per la natura e per gli animali, unito agli anni di ricerca interiore, la portano a scrivere questo libro maturato dalla sua esperienza personale. Le mie pagine: Alchemica-mente e Laura Cireddu Email: laurasmile77@libero.it