Partorire in casa. Un atto di coraggio? 

Il parto in casa, un atto amato da molte ma anche criticato.

Vorrei portare un po’ di luce su questo argomento che spesso viene attaccato o non compreso.
Sono una mamma di tre bambine e le ultime due le ho partorite in casa assistita da due ostetriche libere professioniste, una scelta che ho sentito dentro e che avrei fatto sin da subito anche con la primogenita ma purtroppo non ero informata su questa possibilità, anche se sono dell’idea che nulla sia un semplice caso, da ciò che osservo ogni giorno nelle mie bambine vedo che ognuna di loro è per me una grande maestra, ecco perché la nascita della primogenita in ospedale mi ha permesso di  comprendere come il parto sia molto medicalizzato e visto come una malattia.
Per cui ogni giorno la ringrazio del grande insegnamento che mi ha portato con la sua nascita difficile e in certi atteggiamenti traumatica. Ma non voglio ora soffermarmi su questo se non per spiegare cosa mi ha portato a questa scelta e che lavoro ho fatto su di me per ritrovare il mio potere personale e instintuale che mi ha permesso di partorire con tutta me stessa.

Spesso  quando racconto la mia esperienza mi viene detto  “brava sei stata coraggiosa”, oppure chi fa questa scelta spesso viene guardata come una persona strana o addirittura poco responsabile.
La scelta di partorire in casa non è un atto di coraggio bensì un atto di consapevolezza, oltre che un atto responsabile, perché sono responsabile di me stessa e del bambino o della bambina che porto in grembo e con la quale, durante i mesi di gravidanza, ho imparato a conoscere.
Oltre a questo ci sono due figure professionali vicino a me che hanno tutti gli strumenti per capire se il parto sta procedendo bene o se ci sono dei problemi, infatti solo se la gravidanza è fisiologica si può partorire in casa e anche durante le contrazioni e il parto l’ostetrica osserva e controlla, senza invadere, se tutto sta andando bene.

Viviamo in un mondo dove diamo molta più importanza agli altri che a noi stessi, dove qualcuno deve dirci come e cosa fare, noi donne ci siamo dimenticate che dentro di noi esiste sia un  istinto animale che una eredità di memorie di generazioni di donne che prima di noi hanno partorito, il nostro corpo sa come fare, proprio come sa fare le altre cose.
Insomma tutte le donne sanno partorire, devono imparare a fidarsi di sé stesse, imparare a sentirsi e lavorare su tutti quei retaggi culturali dove il parto è visto come la peggior sofferenza, come una punizione quando invece è un miracolo, lasciarsi andare senza paura, senza la paura del dolore, certo che arriva, per alcune più forte, per altre meno ma il dolore fa parte dell’esistenza, più che un dolore oserei dire che è un aprirsi all’esistenza, è un fare spazio.

Parlando della mia esperienza perché ogni donna è diversa, la parte che ricordo più “dolorosa” è la fase espulsiva, lo sbocciare, il fiore che si apre per creare vita, per dare la vita. Il passaggio tra il dentro e il fuori, assecondata dalle contrazioni che come onde arrivano. Ma ciò che più ricordo soprattutto nel mio terzo parto, dopo un grandissimo lavoro su di me, è il sentire come io e la mia bambina stavamo lavorando assieme per creare questo miracolo, la presenza, la preparazione interiore per questo evento che ha bisogno di tempo, di lentezza, di pace, di rispetto.
È un viaggio bellissimo e spirituale, indimenticabile.

Questo non vuole essere un articolo per dire che è meglio partorire a casa, ogni donna deve decidere di partorire dove si sente più serena e tranquilla, che sia a casa o in ospedale.
Quello che ci tengo invece a portare come messaggio è l’importanza di ritrovare il potere di partorire, la parte istintiva che è già in noi, il comprendere che avete un bambino non è una malattia, non si deve andare a togliersi un dente, ma è un atto sacro, ci rendiamo canali di un anima che arriva in terra grazie a noi, insieme.
Se la gravidanza è fisiologica, se stiamo bene cercate la vicinanza di persone amorevoli, preparate e rispettose di un evento che è per una donna, che  diventa madre, una delle iniziazioni spirituali più importanti.

Ringrazio di cuore la mia ostetrica Elena Cecchetto e le colleghe per le bellissime esperienze vissute assieme con la nascita di Iside e Maddalena.

Stella 

Mi chiamo Stella, sono una Naturopata che utilizza erbe e cristalli per accelerare processi di consapevolezza nelle persone, specializzata in iridologa,  fiori di Bach, Numerologia e biologia karmica.
Sento la chiamata ad  aiutare le persone a ritrovare se stesse, a guardarsi oltre le maschere, oltre i comportamenti inconsci,  per vivere pienamente l’esistenza  oltre le proprie ferite emozionali. Tutti noi abbiamo dei lati ombra che se compresi e portati in luce ci porteranno a conoscerci nel profondo e a realizzarci.

Mi piace organizzare eventi per il benessere e la crescita personale. Amo la natura, noi siamo natura, amo la vita e mi inchino a nostra madre Terra energia femminile e al nostro Padre Sole energia maschile per il nutrimento che ci donano. Energie presenti dentro ognuno e ognuna di noi.

Amo tantissimo scrivere per far uscire le emozioni profonde che nascono dentro di me. Sin da piccola scrivevo interminabili pensieri e sapevo raggiungere il cuore delle persone con purezza e sincerità. Mi piace disegnare soprattutto in determinati periodi .

Sono una donna sempre in movimento e in evoluzione, mamma di tre  splendide bambine, che mi hanno dato modo di vedere oltre i miei limiti. Sono doni meravigliosi.

Mi piace poter dare un contributo di crescita alle persone, per far emergere la loro vera essenza interiore, grazie alla mia sensibilità e esperienza infatti posso affermare che non c’è luce senza ombra ma una volta compreso ciò la vita diventa un “gioco” di scoperte e di crescita interiore, l’importante è saper ascoltare ciò che il nostro corpo è la nostra anima ci vogliono dire. Sono diventata Naturopata proprio perché mi piace comprendere la causa di un determinato squilibrio tra corpo, anima e spirito e insieme riequilibrare per portare consapevolezza.
Sono convinta che in questo piano l’equilibrio sia fondamentale.

Ringrazio la mia anima che mi ha sempre richiamato se mi inoltravo in un sentiero che non era mio, aiutandomi a seguire la mia strada verso la mia missione di vita. Buon cammino a tutti.

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