L’Uomo ha paura della Libertà!

Cara Amica/o  ti proponiamo questo piccolo estratto dell’intervista, ad opera della tv svizzera, ad Erich Fromm (1900-1980),  10 giorni prima della sua morte.

In pochi minuti il grande “pensatore-psicologo” ci fornisce lucide chiavi interpretative sulla nostra società e su noi stessi.  Da ascoltare con molta attenzione!

Avere o Essere?


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Video: yumpu

Da Wikipedia:   it.wikipedia.org/wiki/Erich_Fromm


Biografia

Erich Fromm nacque a Francoforte sul Meno da una famiglia di religione ebraica molto osservante.
Nel 1922 ottenne il dottorato in sociologia all’università di Heidelberg con una tesidal titolo Sulla funzione sociologica della legge giudaica nella Diaspora. In seguito studiò psicologia all’Università di Monaco e all’Istituto di psicanalisi di Berlino, dove venne analizzato da Hans Sachs e dove segui le lezioni di alcuni dei più famosi esponenti del movimento freudiano tra i quali Theodor Reik. Nel 1926 incominciò a esercitare la professione presso il sanatorio psicanalitico di Heidelberg di Frieda Fromm-Reichmann che sposò il Il 16 giugno 1926 e da cui divorziò nel 1931. Nel 1930 divenne membro del famoso Istituto di ricerche sociali di Francoforte al quale era legato il gruppo di studiosi che diede vita alla cosiddetta scuola di Francoforte e nello stesso anno pubblicò la sua prima tesi sulla funzione delle religioni su una rivista edita da Freud, chiamata Imago.

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Iniziò la sua carriera come psicoanalista freudiano ortodosso a Berlino. Dopo la presa del potere in Germania da parte dei nazisti Fromm si trasferi prima a Ginevra e il 25 maggio 1934 emigrò negli Stati Uniti dove compose quasi tutte le sue opere. Esattamente sei anni dopo, il 25 maggio 1940, diventò cittadino americano. Il 24 luglio 1944 sposò Henny Gurland, la quale nel 1948 si ammalò e morì soltanto quattro anni dopo, il 4 giugno 1952. Dopo circa un anno e mezzo Fromm si sposò per la terza volta il 18 dicembre 1953 con Annis Glove Freeman.

Fromm visse e insegnò in varie università degli Stati Uniti fra le quali la Columbia, la Yale e la New York University fino al 1949, quando si trasferì a Cuernavaca, in Messico. Nel 1955 fu chiamato a dirigere il dipartimento di psicanalisi dell’Università Nazionale di Città del Messico. Con Karen Horney e Harry Stack Sulllivan si distinse in questo periodo come uno dei principali esponenti di quell’indirizzo “culturalista” che riuniva i freudiani revisionisti, protesi a sottolineare l’influenza dei fattori sociali nella formazione della personalità umana.

Nel 1974 si trasferì in Svizzera, a Muralto, dove morì cinque giorni prima del suo ottantesimo compleanno il 18 marzo 1980.

Teoria psicologica

A partire dal suo primo lavoro del 1941, Fuga dalla libertà gli scritti di Fromm furono notevoli tanto per il loro commento sociale e politico quanto per i loro fondamenti filosofici e psicologici. Infatti, Fuga dalla libertà è considerata come una delle opere fondanti della psicologia politica. Il suo secondo lavoro importante, Dalla parte dell’uomo – indagine sulla psicologia della morale, pubblicato per la prima volta nel 1947, ha continuato e arricchito le idee di Fuga dalla libertà. Considerati insieme, questi libri hanno delineato la teoria del carattere umano di Fromm, che è stata una naturale eredità della teoria di Fromm della natura umana. Il libro più popolare di Fromm è stato L’arte di amare, un bestseller internazionale pubblicato per la prima volta nel 1956, che ha riassunto e completato i principi teorici della natura umana trovati in Fuga dalla libertà e Dalla parte dell’uomo, principi rivisitati in molte altre opere di Fromm.

La visione e l’attività politica

 Il culmine della filosofia politica e sociale di Fromm si trova nel suo libro Psicanalisi della società contemporanea, pubblicato nel 1955. In esso Fromm poneva argomenti a favore di un socialismo democratico, di stampo umanista.

I pensatori che contribuirono maggiormente alla formazione del suo pensiero furono i Profeti, Marx e Bachofen e proprio partendo in primo luogo dai primi lavori di Karl Marx, egli poneva l’enfasi sull’ideale della libertà personale, mancante nei paesi del socialismo reale, giudicati essere come una forma di capitalismo di stato lontani dall’ideale marxista di libertà. Egli vedeva all’opera, tanto in Occidente quanto nell’Europa Orientale, delle strutture sociali disumanizzanti dominate dagli apparati burocratici, con il risultato di un universale fenomeno sociale di alienazione.

Egli divenne quindi uno dei fondatori del movimento dell’Umanesimo Socialista, promuovendo la conoscenza dei primi lavori di Marx e del suo messaggio umanista presso il pubblico negli USA ed in Europa occidentale. All’inizio degli anni sessanta, Erich Fromm pubblica due libri sul pensiero di Marx, a suo parere profondamente travisato dalle università in Occidente e dagli apparati statali in Europa Orientale: Il concetto di Uomo in Marx e Oltre le catene dell’illusione: il mio incontro con Marx e Freud.

In questa ultima opera egli dimostra la profonda affinità fra la visione di Marx e quella di Freud sulla natura umana ed il carattere disumanizzante della società capitalista.

Fromm non fu mai attivo politicamente e non si iscrissi mai a un partito politico ma diede il suo contributo, in America, per contrastare il fenomeno del maccartismo di quegli anni. A questo periodo risale infatti (1961) l’articolo Potrà l’uomo prevalere? Un’indagine sui fatti e le finzioni della politica estera.

Uno dei maggiori interessi politici di Fromm era rivolto al movimento pacifista internazionale, e nella lotta contro gli armamenti nucleari ed il coinvolgimento statunitense nella guerra in Vietnam.

Nel 1968 diede il suo sostegno alla campagna per la nomina presidenziale dell’allora senatore democratico Eugene McCarthy. In seguito alla sconfitta di Eugene McCarthy. Nel 1974, pubblica un articolo dal titolo Commenti sulla politica di distensione, in occasione di un’audizione presso la Commissione Affari Internazionali del Senato statunitense.

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Personalità e processo di sviluppo

Fromm anzitutto distingue tra istinti e pulsioni: i primi, di origine filogenetica, sono bisogni primari ancestralmente legati al mondo animale e creano comportamenti rigidi e fissati organicamente (bisogni fisiologici come sessualità, fame, sete, etc.), le seconde, invece, sono frutto dell’evoluzione ontogenetica dell’uomo, e riguardano principalmente la sfera del desiderio e dei bisogni secondari riguardanti la spiritualità, l’ambito psichico e la naturale tendenza umana di aggregazione comunitaria, fra i quali identifica i seguenti otto bisogni psicologici basilari:

  • relazione;
  • trascendenza;
  • radicamento;
  • identità;
  • orientamento;
  • stimolo;
  • unità;
  • realizzazione.

Per Fromm, la personalità è la totalità delle qualità psichiche ereditarie ed acquisite che definiscono prima il temperamento, quindi il carattere di un individuo. attraverso un processo evolutivo di adattamento dell’uomo quale compromesso tra i bisogni interni e le richieste esterne. Il carattere dell’uomo è quindi inteso come una modalità individuale attraverso l’energia psichica dell’uomo viene modulata sulla base delle proprie esigenze individuali attualizzate in un dato contesto sociale ed ambientale.

Il processo di formazione ha due principali dimensioni:

  • quella sociale;
  • quella individuale.

L’uomo instaura poi relazioni positive con il mondo attraverso:

  • l’assimilazione (acquisizione dell’ambiente);
  • la socializzazione (tensione verso l’altro).

La socializzazione può essere tuttavia turbata dalla comparsa di almeno uno di quattro ben precisi atteggiamenti che Fromm identifica nel masochismo, nel sadismo, nella distruttività e nel conformismo.

Il rapporto con il mondo diviene produttivo mediante il giusto ed equlibrato connubio fra ragione e amore.

Fromm ha anche ripreso, in modo autonomo ed originale nonché lungimirante, l’analisi delle categorie dell’avere e dell’essere nel suo best-seller Avere o essere? (1976), vedendovi le due modalità fondamentali con cui si esplica l’esistenza d’ogni essere umano. Per Fromm, mentre l’avere coincide con la dimensione dello sfrenato consumismo e del gretto possesso, proprio della società opulenta e capitalistica nella quale «se uno non ha nulla non è nulla», l’essere invece coincide con quella libera e globale realizzazione di sé medesimi di cui hanno parlato i grandi maestri di vita come Buddha, Gesù, Meister Eckhart, Karl Marx.

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Alessandro Castiglione il fondatore di naturagiusta insieme ad un amico , è da sempre interessato a tutte le visioni filosofico-spirituali del mondo, ispirato in particolare dall’incontro con Padre Anthony Elenjimittam ed il suo “eucumenismo cosmico“.

Ha gestito per anni nel centro di Genova, il negozio di arredamento etnico orientale, con libreria specializzata in tematiche spirituali, Unsolocielo.
Nello stesso periodo, dall’esperienza del negozio è nata l’associazione culturale ononima, che si occupava di promuovere e gestire attività olistiche a 360° sempre nel cuore di Genova.

In particolare ha approfondito lo studio e la pratica dello sciamanesimo tolteco tramandato da Carlos Castaneda, varie tradizioni gnostiche, il mondo orientale: yoga, taoismo, buddismo zen ed anche molti maestri moderni, come Rudolf Steiner ed Osho. 

Oltre a gestire naturagiusta, con cui vuole promuovere contenuti e prodotti positivi ed evolutivi, dopo un periodo trascorso nell’Ecovillaggio di Findhorn nella primavera del 2011, si è appassionato al mondo delle energie rinnovabili e pulite, di cui si occupa direttamente in Liguria come consulente di risparmio energetico.

Ama vivere e lavorare nella Natura.

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