Lo Spirito dello Scorpione
Lo Spirito dello Scorpione occupa la porzione di tempo che corrisponde al cuore dell’Autunno; è infatti, quello dello Scorpione, un segno detto “fisso” ovvero dotato di un’impronta energetica che consolida le caratteristiche della stagione di appartenenza.
Si può immaginare questo Spirito muoversi nella notte o fra le brume del primissimo mattino quando i campi brulli, spogli e messi ormai a riposo, ne sono ammantati.
In natura le giornate rimpiccioliscono in termini di luminosità via via lasciando sempre più spazio al buio, al freddo e al silenzio; anche i colori vividi, bellissimi e ancora caldi si spengono poco a poco in un grigiore neutro.
Questo processo è quanto mai rappresentativo del passaggio dalla vita aerea e terrestre a quella silente e obliata nel caldo grembo della Terra Madre, che la conserverà per i mesi a venire.
Ed è sempre in questo colore grigio di “confine” che confluisce l’energia vitale, ribollendo in sé stessa per compiere un’opera alchemica di trasmutazione.
Il tema della morte e tutto ciò che vi ruota attorno è, forse, la peculiarità principale di questo segno d’Acqua, il secondo che si incontra nello Zodiaco appartenente a tale elemento.
L’acqua dello Scorpione è un’acqua putrida, melmosa e stagnante.
Distante sia da quella amniotica, calda e dolce del Cancro (Madre) sia da quella oceanica, mistica e senza tempo dei Pesci (Madre Cosmica).
Nella conca cava in cui si rintana, lo Scorpione si avvolge e si rivolta in circonlocuzioni emotive e mentali complicate, se non labirintiche.
Una persona che non ha valori astrologici significativi in casa ottava, presieduta dal segno, fatica a capire un “io” così complesso, fautore di problemi veri o presunti e auto-sabotatore d’eccellenza.
Ma l’acqua melmosa, sotto la superficie, è estremamente vitale, nell’accezione in cui la vita è possibile grazie alla metamorfosi di energie pre-esistenti che in un concatenato disfarsi creano il nuovo.
A questo lavorìo interiore è indirizzato lo Scorpione, morendo simbolicamente più e più volte nel corso della sua esistenza (domicilio diurno di Plutone), a volte controvoglia o repentinamente (esaltazione di Urano).
Tuttavia lo può fare, è ben equipaggiato e dotato sia di carapace sia di veleno.
Proprio come fa lo scorpione del regno animale.
Un veleno potente, tossico e potenzialmente letale, pronto all’uso qualora si sentisse minacciato o attaccato (domicilio notturno di Marte): l’eventuale vendicarsi, in tal caso, sarà contemplato e ritenuto assolutamente lecito.
Il principio femminile, calato nel segno, acquisisce sfumature misteriose ed inquiete (Luna in caduta e Venere in esilio).
Ad un’ottava più alta ecco che il mistero diviene “misterico”, ed è proprio qui che lo Scorpione si fa custode della comprensione della morte iniziatica e dell’interiorizzazione spirituale degli eterni cicli di vita-morte-rinascita. Quest’ultimo aspetto, la rinascita, sarà in seguito manifestato dall’Ariete nella successiva primavera.
C’è un legame, a mio avviso, fra i due segni: oltre ai due pianeti Marte e Plutone vi è il rapporto fra le case prima/ottava che simbolicamente esprimono nascita/morte; vi è inoltre un aspetto angolare chiamato quinconce che implica dinamiche di tipo karmico.
Cadono nei giorni dello Scorpione, il 31 Ottobre e 1 Novembre, l’antica festività celtica e pagana di Samhain, la correlata e più recente ricorrenza di Halloween; mentre in ambito religioso cristiano trovano collocazione la celebrazione di Ognissanti e la commemorazione dei defunti, che avviene il 2 Novembre.
Sono giorni ricchi di un folclore poggiante su stratificazioni culturali e storiche, accumunate dall’elemento dell’occulto.
Non posso scrivere di questo segno zodiacale, dunque, senza rifarmi al tredicesimo Arcano dei Tarocchi: la Morte. Si dice non possa essere nominata e perciò viene chiamata in altri modi come “Arcano senza nome” o, semplicemente, il “Tredici”. Ella è eterna nel suo non-essere ed ha un passato più vecchio dello stesso mondo.
Da questo remoto passato giunge, di spalle e non annunciata e, anche se annunciata, cogliendo ora nella disperazione ora nell’estasi la natura umana e non.
Giunge candida nelle ossa, nel vessillo e nel destriero al baluginare dell’alba ed è impossibile sottrarsene: nessuna forza della terrestre dimensione può combatterla, sovrastarla e vincerla.
La Morte è una grande maestra e la sua lezione si traduce in umiltà e in uguaglianza poiché non importa chi siamo o cosa abbiamo realizzato con il nostro essere venuti al mondo, tutto è destinato a perire in un’ottica di ereditarietà e di discendenza. Gli avi hanno nutrito e reso certa, non solo possibile, la nostra esistenza.
Questo è il tesoro preso in carico dallo Scorpione.
I bambini e le bambine del segno ne presentano le caratteristiche tipiche in forma esagerata o esasperata: gelosia, possessività, ossessività, scatti d’ira, impazienza e tendenza a fare cose di nascosto.
L’educazione, da non confondersi con le buone maniere, dovrebbe essere improntata per guidarli fuori, ma anche dentro, le tortuosità della loro personalità; rispettando la loro indole e offrendo alternative più lineari, che perlopiù non saranno colte. Sono bambini e bambine ricettivi e intuitivi, laddove “l’imparare” significa seguire sentieri non-ordinari, perché non bastano e non appagano.
La rapidità di pensiero è sorprendente così come la capacità di legare insieme informazioni disparate in modo originale e versatile.
Ho potuto rilevare una certa incidenza di nascite premature o problematiche, in famiglie segnate da perdite o abbandoni genitoriali.
Come in una sorta di contrappasso, sviluppano in seguito un forte senso del dovere e di protezione verso il resto dei familiari, visti come deboli o indifesi.
Molto è il carico altrui che si sobbarcano con un masochistico spirito di sacrificio; libertà di esperienze e di gioco in natura, che aiutano ad alleggerirsi dai pesi ereditati, sono due ottime chiavi per il benessere di questi bambini e bambine.
Miria
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Donna di luce e d’ombra, sono studiosa e ricercatrice del sé, del simbolismo, degli archetipi e delle arti magiche da 25 anni. Leggo i Tarocchi, il Tema Natale Astrologico e altri tipi di carte decodificandone il linguaggio arcano e sollevando il velo sul sapere ancestrale contenuto in queste discipline. Alle letture abbino la pratica del tamburo sciamanico. Il mio Blog La mia pagina Facebook
Miria Tondi
Ho scritto articoli per una rubrica di arte esoterica e tuttora scrivo sul femminile secondo una prospettiva mitica, antropologica e comportamentale.
Amo molto i bambini, ho lavorato come insegnante di scuola primaria, di infanzia e di sostegno.
Sempre in qualità di docente ho co-condotto corsi di meditazione.

La Voce nel Silenzio
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