Lo spirito del guerriero
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Benessere
“La cosa più difficile al mondo è assumere lo stato d’animo del guerriero.
Non serve a nulla provare tristezza, lamentarsi e sentirsi giustificati nel farlo, credendo che gli altri ci stiano sempre facendo qualcosa.
L’autocommiserazione è utile a chi ne fa uso perché lo fa sentire importante e meritevole di condizioni migliori, di un trattamento migliore, oppure perché è restio ad assumersi la responsabilità delle azioni che lo hanno messo nella condizione da cui l’autocommiserazione è scaturita.
Nessuno fa niente a nessuno, tanto meno a un guerriero.
Un guerriero accetta il suo destino, quale che sia, e lo fa in perfetta umiltà.
Accetta in umiltà quello che è, non come motivo di rammarico ma come una sfida vivente.
Un guerriero sceglie una strada, qualunque strada, con il cuore, e la segue; e poi si rallegra e ride.
Sa, perché vede che la sua vita finirà anche troppo presto.
Vede che non c’è nulla che sia più importante di tutto il resto.
Quando un uomo intraprende la via del guerriero diventa gradatamente consapevole di essersi lasciato per sempre alle spalle la vita ordinaria.
Ciò significa che la realtà ordinaria non può più proteggerlo e che per sopravvivere dovrà adottare un nuovo modo di vita.
La differenza fondamentale tra una persona ordinaria e un guerriero, è che il guerriero prende tutto come una sfida, mentre la persona ordinaria prende tutto come una benedizione o una maledizione.
E ricorda che lo Spirito si manifesta senza sosta al guerriero.
Questa però non è tutta la verità.
La verità è che lo spirito si rivela a tutti con la stessa intensità e coerenza, ma solo il guerriero è costantemente sintonizzato con tali rivelazioni.
La sicurezza del guerriero non è quella dell’uomo comune: l’uomo comune cerca la certezza negli occhi di chi guarda e la chiama sicurezza del sé; il guerriero cerca l’impeccabilità nei propri occhi e la chiama umiltà.
L’uomo comune dipende dai suoi simili, mentre il guerriero dipende solo dall’infinito.
Ci sono molte cose che un guerriero può fare in un determinato momento e che non avrebbe potuto fare anni prima. Non perché quelle cose siano cambiate; ciò che è cambiata è l’idea che lui ha di sé.
Gli esseri umani non capiscono quasi mai che è possibile tagliare fuori qualsiasi cosa dalla propria vita, in qualunque momento, con un battito di ciglia.“
Carlos Castaneda
Arabella
Mi chiamo Arabella, non amo definirmi perché ritengo che la parola esprima troppo spesso concetti che si tramutano in schemi di pensiero, che delineano il giudizio proprio e dell’esistenza stessa.
Ho intrapreso un percorso dedicato allo studio dell’arte, rivolto principalmente al simbolismo e alla filosofia neoplatonica.
In particolare mi sono interessata alle discipline ermetiche e filosofiche, come strumenti per sondare l’animo e l’evoluzione dell’uomo.
Il mio percorso non mi ha portato in alcun luogo ma alla scoperta che aldilà di me stessa c’è l’infinito.
La mia pagina facebook: Remi di Luce
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