La runa Algiz

Dal 28 gennaio al 11 febbraio…

Io conosco un frassino

che si chiama Yggdrasill,

alto albero sacro,

irrorato di bianca argilla,

di là vengono le gocce rugiada

che cadono nella valle […]

(Vsp 19) EDDA di Snorri Sturluson

C’è un Albero che tocca tutti i Nove Mondi, è Yggdrasill l’albero cosmico. Lui vive ovunque, la sua dimora è dentro e fuori ogni individuo.

Affonda le radici negli strati più infimi dell’essere e protende i rami nelle regioni supreme del personale cielo. […] In quel luogo altamente santo si recano ogni giorno gli dèi per tenere consiglio (I Miti Nordici G. C. Isnardi).

Passato Presente Futuro. Inferi Terra Cielo. Radici Tronco Rami. L’uomo, insieme alla natura, è la manifestazione di queste triadi. La fonte che permette l’esistenza si trova nell’infero delle radici, là dove le tre Norne decidono il destino e, nello stesso tempo, irrorano di benefica argilla e linfa il nostro tronco affinché non marcisca; ripristinando il delicato equilibrio di terra e acqua, femminino nutrimento, che permette la sopravvivenza.

Algiz ci ricorda tutto questo, l’appartenenza sacra di ogni cellula, dalle primordiali pulsioni, alle elevate intuizioni. Abbiamo radici dalle quali prendiamo quel nutrimento femmineo e ancestrale, donato dalla personale stirpe, la quale compone il nostro tronco-corpo: genealogica mappa dei talenti a noi assegnati. Abbiamo serpi che rodono e scandiscono il tempo che ci rimane, perché senza morte non ci sarebbe vita.

Così i nostri rami-immagini catturano il sapere da nuove fonti: dal futuro; da ciò che ancora non è stato ma potrebbe essere. Il Sacro risiede nel buio, così come nella luce. Onoriamo il nostro corpo-tempio, i nostri talenti-antenati, le nostre intuizioni-innovazione: immagini del cambiamento. Siamo il maestro e l’allievo, siamo la vita e la morte, il buio e la luce. Onoriamoci.

Enrica

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ENRICA ZERBIN nasce il 1 ottobre del 1973 a Adria (Rovigo) tra campagna, mare e il delta del fiume Po. Figlia di pescatori e agricoltori i quali le hanno insegnato il rispetto per la natura, i suoi cicli e, contemporaneamente , il rispetto verso le persone.
Nel dicembre del 2015 esordisce col suo primo romanzo: Tu mi hai salvato la Vita, edito da Cinquemarzo: una storia sull’importanza degli avi e la saggezza degli anziani, dell’amore nato in circostanze impensabili, ma soprattutto una narrazione capace di sensibilizzare sull’importanza della donazione del midollo.
Tra il 2016 e 2017 vince alcuni piccoli concorsi letterari con i racconti brevi: Mister Green Hat, I racconti del Fiume e ll Signor Senza Nome, storie sul cambiamento e sull’incontro col proprio Sé. Ricercatrice e studiosa del mito greco e norreno, della simbologia di varie culture, degli archetipi, del femminile sacro e della Grande Dea fino allo sciamanesimo.
Si interessa ai tarocchi e alle rune come strumento di indagine interiore.
Femminista attiva sulle pari opportunità, e sulla sensibilizzazione necessaria al problema della violenza.
Con questo intento ha scritto un importante articolo per l’associazione UDI di Ferrara intervistando una donna Nigeriana, per raccontare l’orrore del suo viaggio; dalla Nigeria, lungo il deserto del Ciad, l’orrore libico fino al suo arrivo in Sicilia.
A breve uscirà la sua seconda opera: “La Danza Del Seme Selvaggio”, avventurosa storia di due donne in viaggio tra boschi di montagna, con la sola guida di una mappa disegnata da una vecchia strega.
Nelle sue opere al femminile, sottolinea l’importanza del viaggio, che sia mistico o fisico per superare i limiti imposti da società e credenze sbagliate a cui la donna ha dovuto sottostare per secoli.
“Le storie sono ovunque. Il vento, poi, le soffia nei pensieri. Vorrei librarmi in volo per afferrarle e poterle raccontare.”

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