La Magia Bianca dei Tarocchi

Estratto dal libro: Disincantesimo – Diario di una Strega

Chi si avvicina nel tempo all’uso dei Tarocchi non vuole conoscere anticipatamente il futuro per pacare momenti particolari, ma comprende che le carte mai possono mentire o uscire per caso, perché funzionano da specchio del percorso che in qualche modo è già scritto.
Chi li usa, però, dovrebbe avere una sensibilità affine allo stato meditativo, senza lasciarsi trasportare in modo affrettato verso significati per lo più sconosciuti, che si mascherano dietro ogni figura simbolica.
Il simbolismo di queste carte magiche è parecchio profondo e l’ho imparato gradatamente con lo studio e la pratica.
Sconsiglio di comprare un mazzo di Tarocchi solo per gioco, dando retta esclusivamente alle istruzioni che si trovano unite alla confezione;
così facendo si elude una cosa molto importante e cioè che chi usa i Tarocchi compie un’ azione di magia bianca.

Chi non possiede ancora dimestichezza con i simboli nascosti dei Tarocchi, mai potrà leggere qualcosa di reale, cadendo così nel grave errore di profetizzare in modo confuso alcuni eventi che possono allo stesso tempo recare allarme o addirittura danno al consultante. Questo non appartiene più alla sfera della magia bianca!

I Tarocchi si rifanno, con i loro simboli, all’astrologia, alla numerologia e alla Cabala: il Tarologo, infatti, è colui che ha il compito di capire quale sia il significato più opportuno da rivelare, e questa è una cosa che non si può improvvisare, permettendo una lettura veloce e
diretta. Ogni Tarologo, da non confondere con il cartomante, sviluppa un tipo particolare di sensibilità con un singolo mazzo, quello che
in genere più risveglia in lui immagini dal mondo interiore. E come vuole la tradizione il mazzo deve essere rigorosamente donato da chi già lo conosce.

E fu così che mi ritrovai in mano un mazzo di Tarocchi marsigliesi, tramite il quale dovetti dar inizio sia allo studio che alla lettura e
interpretazione, facendo tutto parte di un mio personale percorso, suggeritomi da una Guida del periodo: avrei dovuto imparare a
interpretarli ed essere in grado, successivamente, di farmi pagare.
Tutto questo come esercizio di apprendimento, cosa non del tutto semplice per me, aspirante tarologa imbevuta com’ero di poesia e
leggerezza. Così, restando timorosa e affascinata, nel giro di un anno iniziai le varie letture, lasciando però aperta la porta al mio sentire e
intendere la materia, ovvero tutto sarebbe dovuto restare un gioco in libera offerta.
Il Gioco prezioso andò avanti per due o tre anni, arrivando a guadagnare quel tanto per compensare il tempo in cui mi era impiegata, ma
arrivai a un certo punto critico in cui qualcosa in me iniziò a scricchiolare, perché non sentivo necessario appesantire il mio percorso spirituale con i tratti psicologici dei consultanti.
Così il castello di Carte mi crollò e lo riposi nel cassetto, pronto a essere usato solo in determinate occasioni o quando necessitavo manifestarmi in questa veste d’arte divinatoria.

Le combinazioni dei Tarocchi sono infinite. Nel tempo mi resi conto che ciascuno degli Arcani agiva in me attraverso una sua personalità che diventava difficile tradurre in parola. Erano come talismani per me, memorie del mondo interno ed esterno, per questo trovavo impossibile determinarvi un significato tradizionale; infatti, ogni lettura era solo una spiegazione soggettiva che traduceva messaggi ricevuti in parola.
Ho sempre con me il mio piccolo mazzo di Tarocchi, che consulto, per gioco o per verifica, ovunque mi trovi, vedendo sempre quello che devo vedere, nulla d’altro.

Se vuoi compiere Magia Sacra dovrai prima di tutto conoscere te stesso e per fare ciò ti serve uno specchio, anche per scoprire le Tue
vere aspirazioni nel mondo spirituale, alterare la coscienza e stimolare le percezioni.
È così che comunicando con Tarocchi, I Ching, Rune ecc, essi diventano lo specchio necessario in grado di rimuovere quel potere dall’inconscio.

Polvere di buio
luce che galleggia.
Una Carta rovesciata
sul comodino del Mondo.
Monito…
vento di scirocco
improvviso riflette.
Pillole danzanti queste zattere
attraversano il tempo
su profumi tzigani.
Stelle appuntite mi limano
il trascorrere di un senso.
Dritti, capovolti
sussurrano voci
ritagli
voli
ai miei occhi.
Incendiano il tuo schermo
placandoti la fame.
Dondolo
d’incanto
sulla sedia blu…

Elita Atisha

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Disincantesimo

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Elita Atisha nasce e vive a Genova.
Già autrice di Distanti Trasparenze (2015) e Il Fuoco del Silenzio (2016).

Testimonia attraverso la scrittura in rete e l’espressività poetica e narrativa il suo particolare percorso esistenziale.

In particolare, attraverso scambi e dialoghi liberi da ogni vincolo e tradizione, dialoga costantemente con ricercatori animati dallo stesso anelito di evoluzione interiore.

 

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