La Comunicazione Non Violenta

Estratto dal libro: Il Potere Magico dei Cristalli

Una tecnica che può contribuire ad aprire il cuore comunicando con empatia e rispetto di sé stessi e degli altri è la Comunicazione Non Violenta (CNV).
Chiamata anche linguaggio giraffa, nella sua semplicità possiede un grande potenziale.

È stata ideata da Marshall Rosenberg nel 1960 ed è ispirata ai principi della non violenza di Gandhi.
Parte dal presupposto che trasformando il modo di comunicare trasformiamo anche la nostra interiorità. Le relazioni diventano più armoniose e ci sentiamo più felici.
Rosenberg era di origini ebraiche, viveva a Detroit in un quartiere di periferia, da bambino era stato bullizzato dai suoi coetanei e ne aveva sofferto molto, quindi cominciò col tempo a chiedersi perché molti esseri umani diventassero violenti se lo stato naturale dell’uomo è l’empatia, come diceva Gandhi.
Diventò psicologo e si rese sempre più conto di quanto la vicinanza e la comprensione di un altro essere umano fosse importante per aiutare chi ne aveva bisogno.
Quindi decise di creare una tecnica di linguaggio che desse la possibilità di aprire un canale empatico nelle relazioni.
Siamo stati abituati sin da piccoli ad ascoltare un linguaggio che esprime giudizio, che pretende, punisce, valuta, umilia, che paragona le persone tra loro. Neghiamo le nostre responsabilità valutando noi stessi e gli altri attraverso giudizi moralistici che implicano il torto o la cattiveria di quelle persone che non agiscono in armonia con i nostri valori.
Ci esprimiamo attraverso “parole muro” che creano barriere. Rosenberg diceva che quando usiamo questo linguaggio di sopraffazione le bombe non sono molto lontane.
Definiva questo tipo di comunicazione, usato anche dai media e dai politici, linguaggio sciacallo, perché violento e subdolo.
Nella comunicazione violenta si attacca l’altro verbalmente con il tono della voce, con gesti e con lo sguardo intimidatorio.
Senza dargli tregua, si aspetta solo il momento in cui vada in confusione mentale per proclamare il nostro dominio.
Invece, il linguaggio da usare per aprire un canale di comunicazione empatico è il linguaggio giraffa. Usa “parole finestra” che creano un ponte, una connessione con noi stessi e con gli altri.
Osserva ciò che succede senza giudicare, rispetta gli altri e i punti di vista diversi, scegliendo una visione più evoluta che non scende al livello dei conflitti, ma che cerca soluzioni assumendosi le proprie responsabilità.
La giraffa è l’animale con il collo più lungo, che quindi può osservare dall’alto tutto ciò che gli succede intorno. Inoltre, possiede il cuore più grande di tutti i mammiferi perché deve fare arrivare il sangue su in alto fino al suo capo.

La Comunicazione Non Violenta si basa su quattro chiavi:

1. Osservo senza Giudicare
Mi esprimo senza valutare, senza dare voti. Cerco di osservare ciò che succede oggettivamente, descrivendo in modo particolareggiato le azioni concrete che influenzano il mio benessere.
Pietre collegate: Quarzo Ialino, Fluorite, Topazio

2. Ascolto i miei Sentimenti
Percepisco se quello che sto osservando, se la situazione che sta accadendo sta arricchendo o meno la mia vita ed esprimo i sentimenti che provo: sono felice, emozionata o sono arrabbiata, dispiaciuta o triste?
I sentimenti sono importanti da percepire ed esprimere, e sono direttamente connessi ai propri bisogni.
Assumersi la responsabilità dei propri sentimenti è importante. Invece di cercar la causa di ciò che mi succede fuori, la cerco all’interno.
Non dico più “oggi mi hai fatto arrabbiare” ma “sono io che provo rabbia”.
L’insofferenza, la delusione, la tristezza che provo per una situazione la provo io. Un altro al mio posto potrebbe provare sentimenti diversi e io stesso in un altro momento potrei avere reazioni diverse.
Pietre collegate: Ossidiana, Labradorite, Ematite.

3. Percepisco i miei Bisogni
Rosenberg affermava che dietro ogni sentimento c’è un bisogno, un desiderio e un valore.
Quali sono i bisogni nascosti dietro ad un sentimento negativo, ad esempio di rabbia o di delusione? Se io ascolto i miei bisogni e li soddisfo, provo sentimenti positivi, se i sentimenti che provo sono negativi mi indicano che c’è un bisogno che non ascolto.
Se non comprendo qual è il bisogno che non ho ascoltato, risulta impossibile trovare una soluzione reale al mio malessere.
È indispensabile, quindi, dare attenzione ai propri bisogni per creare benessere nella propria vita, per poter ascoltare poi anche i bisogni degli altri.
Pietre collegate: Calcedonio, Sugilite, Occhio di Falco

4. Esprimo le mie Richieste
È il quarto punto del protocollo dove ci si chiede ciò che può contribuire ad arricchire la propria vita. Esprimendo in modo chiaro, positivo, centrato e al presente, la propria richiesta, con parole e con tono gentile, ci si apre verso l’altro.
Chiedendo il suo punto di vista, si ascolta cosa ha visto, cosa ha sentito e qual è il suo di bisogno e, soprattutto, qual è la sua richiesta. In questo modo si scopre anche che cosa arricchirebbe la sua vita.
Anche nei momenti più difficili possiamo creare la possibilità di intenderci, facendo ognuno dei passi verso l’altro.
Creando, attraverso le parole giraffa, un ponte empatico dove ognuno fa un po’ di strada verso l’altro e dove non ci sono né vincitori né vinti.
Un aspetto importante da comprendere in questa quarta chiave è la differenza che intercorre tra richiesta e pretesa. In altre parole, quando si pone la propria richiesta, non si può pretendere che l’altra persona sia disponibile di sicuro a venirci incontro. In questo caso, si può semplicemente trovare un modo diverso di soddisfare il proprio bisogno.
Certo è normale sentire dispiacere ma si può anche aumentare la propria autostima e indipendenza se si trova un’altra soluzione.
La Comunicazione Non Violenta, infatti, è anche un processo di liberazione emotiva: assumendoci le nostre responsabilità e lasciando che gli altri si assumano le loro, diveniamo consapevoli di quale sia l’atteggiamento interiore che ci causa dolore, rendendoci conto di quante volte abbiamo rinnegato i nostri bisogni per non deludere gli altri o per non far soffrire una persona cara.
Sentirci responsabili per i sentimenti che gli altri potrebbero provare o provano a causa delle nostre azioni crea un malessere profondo sia nelle relazioni familiari che sul lavoro. In particolare, quando ci preoccupiamo dei bisogni altrui, senza comprendere quali siano i nostri.
Rosenberg afferma che siamo in uno stato di schiavitù emotiva. Non riuscendo a distinguere le aree di influenza personali dalla responsabilità degli altri, siamo prigionieri dei nostri atteggiamenti mentali che ci rendono colpevoli o sottomessi.
Una reazione che potremmo utilizzare per proteggerci, quando ci sentiamo soffocare da una relazione, è quella di allontanarci, di stare mille miglia lontano da tutto e tutti, quando si sente la necessità di definire i propri confini in modo forte e non si desidera più sentire i bisogni e i sentimenti degli altri.
Questo è un passaggio che per Rosenberg prelude alla liberazione emotiva.
Nel momento in cui, avendo imparato ad ascoltare i miei bisogni e ad avere empatia per me, ad ascoltarmi, posso aprire naturalmente uno spazio di ascolto e dialogo verso gli altri.
Possono accompagnare e facilitare l’apprendimento della Comunicazione Non Violenta, i cristalli che attivano la chiarezza mentale: Quarzo Ialino, Azzurrite, Occhio di Falco;
la comunicazione: Sodalite, Calcedonio, Labradorite; l’apertura del cuore: Quarzo Rosa, Rodocrosite, Kunzite; la capacità di avere autostima e rispetto per se stessi: Acqua Marina, Eliotropio, Turchese; e per gli altri: Crisocolla, Giada, Cianite.

Se abbiamo mentalmente la spinta a comunicare in modo empatico ma non abbiamo gli strumenti pratici tutto il nostro impegno sarà vano.
Ci potranno sostenere le pietre che danno calma alla mente: Aragonite, Magnesite, Lepidolite; che permettono di fare una pausa prima di rispondere in modo istintivo alla realtà che ci circonda: Larimar, Lapislazzulo, Ametista.
Se il nostro modo di comunicare cambia si trasforma anche la realtà che ci circonda, perché entrando in risonanza con le nostre frequenze si attivano altri codici di manifestazione. Il linguaggio giraffa apre la possibilità di un nuova comunicazione che sarà senz’altro di sostegno per la manifestazione dell’Era dell’Acquario.
Nei libri di Rosenberg, soprattutto nel testo Le parole sono finestre oppure muri, Edizioni Esserci, si trovano molte indicazioni per apprendere il metodo.

Liliana

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Il Potere Magico dei Cristalli

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Liliana Cozza
Laureata in Lettere classiche alla Sapienza di Roma,
dopo una vita dedita all’insegnamento e alla famiglia,
ha intrapreso con grande intensità un percorso di risveglio e di auto guarigione.
Divenuta Master Reiki Usui e Master di Cristalloterapia, nel corso degli anni ha approfondito
in particolare la tradizione tantrica del Kashimir e diverse tecniche sciamaniche, rimanendo sempre aperta ad una costante trasformazione ed evoluzione interiore.
È co-fondatrice del centro olistico Terra di Luce a Corvaro, un piccolo borgo antico nel centro Italia, dove conduce ed ospita seminari e diverse attività dedicate alla ricerca spirituale e al benessere olistico.

Sito web: Terra di Luce

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