Guarda davvero un uomo: la nudità maschile

Ci viene ricordato ripetutamente che la bellezza esiste al di fuori di noi stessi e può essere raggiunta solo attraverso bei vestiti, gioielli, trucco, chirurgia estetica, ciglia lunghe, capelli lunghi, fisico scolpito, muscoli al posto giusto ecc…

Una volta che avremo tutto questo, allora saremo belli, accettati e forse esenti da critiche!

I media mettono in risalto corpi sempre più perfetti e quindi tendiamo a giudicare eccessivamente le “imperfezioni” del nostro corpo.

Il nostro condizionamento sociale glorifica la pelle magra e tonica per le donne, forte e scolpita per gli uomini.
Ma la realtà è che siamo tutti di forme e dimensioni diverse e tentare di inserirci nell’ideale di bellezza dei media può essere non solo impossibile ma anche doloroso e, a lungo andare, distruttivo per l’anima della persona.

La società, purtroppo, non si focalizza sulla reale salute o sull’unicità naturale delle persone.
Incoraggia costantemente le persone a cambiare qualcosa di se stessi per adattarsi a una determinato stereotipo di bellezza.
Sfruttando abilmente le insicurezze del femmin
ile e sempre più anche quelle del maschile,  siamo spinti a pagare prezzi sempre più alti all’industria della bellezza, un business da molti milioni di euro. 

Ma Noi siamo cosi come siamo!

La prima rivoluzione con la mia nudità è avvenuta in una spiaggia di nudisti-naturalisti.

Niente abiti, la libertà assoluta in acqua, nessun condizionamento, niente occhi indiscreti, nessun giudizio,
un meraviglioso fuoco nella pancia mi pervadeva il corpo libero.

Siamo cosi veri, autentici, naturali con tutte le nostre imperfezioni quando siamo nudi,
e assolutamente unici.

Come cita Brene Brown: “Le persone non possono riferirsi alla perfezione”.
Noi ci relazioniamo con l’umanità, non con la perfezione, e quando siamo nudi non vediamo nient’altro che la nostra umanità, e non c’è posto più bello!

In particolare, il maschile come vive questa dinamica?

Se ci pensate, l’uomo nudo viene descritto in modo diverso dalla donna: atletico, muscoloso, forte.
Non usiamo parole come: bello, sensuale, erotico, desiderabile.
Il corpo maschile è raffigurato come qualcosa che possiede potere e forza.
Allo stesso tempo, però,  quello stesso potere lo limitiamo: il godere liberamente e apertamente della nudità maschile non è qualcosa che la nostra cultura sembra approvare.
I genitali maschili non hanno di per sé lo stesso stato di accettazione visiva che ha una vulva.
Ma adorare un corpo maschile, guardarlo e pensare che sia desiderabile con tutte le sue imperfezioni non è sbagliato, anzi…

Ogni uomo dovrebbe essere in grado di guardarsi allo specchio, vedere quanto siano meravigliosamente sensuali le sue forme maschili e sentirsi lusingato da tutta l’attenzione positiva che riceve!

Come possiamo aiutare gli uomini, noi donne, a sentirsi più sicuri nella nudità e ad amare i loro corpi?

Sappiamo quanto ci si sente bene quando la persona che amiamo ci guarda per quello che realmente siamo e ci dice quanto sono splendidi i nostri corpi.

Le imperfezioni sono molto sensuali

Digli quello che ti piace del suo corpo, quali parti in particolare ti piacciono, senti intensamente la sua perfetta imperfezione, prendi del tempo per ammirarlo e renderlo unico, se ci rapportiamo nel giusto modo alle sue imperfezioni ed alla sua vulnerabilità,  lo sentiremo reale e più autentico.

Qualcosa di magico accade quando i vestiti si tolgono, tutte le maschere cadono, cosi come le barriere e le armature che usiamo per difenderci dal mondo… si sgretolano e  si entra nella dimensione dell’essenziale, della profondità…
Quella stessa dimensione che la mentalità distorta del patriarcato ha negato non solo alle donne ma anche agli uomini.
Invece solo quando anche il maschile si permette di entrare nel centro della propria umanità, può riconnettersi alla propria verità.

La fiducia entra nelle profondità…

Quando non si ha più nulla da dimostrare, viene fuori l’autenticità.

Il piacere della nudità, è un ottimo antidolorifico e antidepressivo!

Pensi che solo le donne abbiano le curve?
Guarda prima, davvero un uomo!

Carla Babudri

 

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Immagine di copertina: Elena Cooper

Carla Babudri ha inizialmente studiato le Astrologiche Classiche e in seguito approfondito la corrente umanistica/psicologica integrando gli studi legati al Karma.

Nel 2004 decide di studiare astrologia e ad approfondire  argomenti spirituali indirizzandosi verso il Culto della Dea creando l’Arche – astrologia  che la vede coinvolta in una ricerca di consapevolezza sempre più profonda, diventando cosi un counselor Astrologico, centrato sul mondo della Psicologia degli archetipi.

Nel 2008 completa gli studi di Astrologia Karmica con il Maestro Karun, maestro italo/indiano di astrologia Indiana, astrologia tibetana.

Nel 2009 incomincia la sua ricerca su Ofiuco e inizia il suo libro sul tredicesimo segno.

Nel 2010 diventa operatore di Theta Healing;

Nel 2010 intraprende i suoi studi nel mondo Tantrico/Taoistico, accedendo cosi ai sacri misteri del Sacro Femminile- Sacro Maschile

Nel 2017 crea e fonda il Tempio di Jada, una visione nuova sul sacro femminile e sacro maschile, tutto ripreso dagli studi e dalla esperienza con il mondo taoistico/tantrico.

Ha pubblicato due libri di poesie incentrate sul percorso di crescita individuale e la scoperta del sé.

Conduce gruppi di meditazioni e visualizzazioni guidate verso il potenziale Femminile e armonizzazione con i cicli naturali di Madre Terra, seguendo la corrente filosofica della “Cammino della Dea”.
Amante della fotografia. Ha scritto articoli per la rivista L’iniziazione e per diversi blog.

MAGGIORI INFO: www.storiadiunapoesia.it  –  www.iltempiodijada.it

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