Endimione e la Luna, il Sogno d’Amore
Dopo Amore e Psiche, la storia del bel pastore Endimione è la vicenda più struggente e toccante che abbraccia il mito classico. Tramandata per secoli, non è complicato scorgere la chiave interpretativa della leggenda, che ruota attorno alla speranza di una coppia di amanti che desiderano restare uniti per l’eternità, giungendo se necessario, anche a patti estremi con sé stessi e gli Dei.
Possiamo attingere a diverse fonti, tutte molto confusionarie, la più attendibile è dell’autore e poeta greco Apollonio Rodio vissuto più o meno fra il 295 a.c e il 215 a.C.
Endimione il Pastore, si presume sia vissuto nell’Anatolia, figlio di Etilio e Calice, il suo nome significa: “uno che si trova dentro”, ovvero stretto e vicino alla sua amante.
La storia racconta che in una notte calda d’estate, il giovane Endimione si abbandonò al sonno in un boschetto, al riparo dagli alberi.
Nel cielo stellato, in un fascio di luce argentata, Selene la Dea lunare guidava la sua biga alata trainata da cavalli. Endimione dormiente, fu notato dalla Dea che incuriosita gli illuminò il volto con un filo di luce per poi scendere sulla terra per ammirarlo. In quel preciso momento se ne innamorò perdutamente.
Da allora ogni notte approdò dal suo carro per giacere accanto a lui.
Zeus, accortosi dopo diverso tempo di quell’amore clandestino, propose al ragazzo due possibilità: la prima di vivere da mortale senza Selene, la seconda cadere in un sonno eterno che lo avrebbe reso immortale abbandonandosi ai piaceri dell’amore tra le braccia della Dea.
Endimione scelse la seconda possibilità, così da poter godere dell’amore eterno.
Da allora ogni notte nella notte di Luna Nuova, Selene si reca nel talamo nuziale nella grotta sul Latmio, dove Endimione nel suo profondo sonno l’aspetta.
In questo racconto si parla di sogno e amore, il sogno come archetipo erotico, in cui compare la persona amata a consolare, dove la sessualità prende una forma tutta sua.
La notte che fa da cornice ha un ruolo primario di incontri autentici, espressione di una condizione affettiva fatta di illusioni e poesia, vulnerabile e senza schemi, mentre il piacere diventa paradosso tra la paura di lasciarsi andare e l’irrefrenabile bisogno di toccarsi.
Troviamo l’antitesi del giorno e della notte, quando si racconta che alle prime luci dell’aurora, tutto assume un carattere diverso, i corpi si scoprono e l’illusione apparentemente perfetta svanisce.
Il sogno erotico spesso è un pretesto per fornire un ritratto che ci spinge oltre la canonica bellezza, cercando di stimolare i sensi nella ricerca e nella scoperta di sé stessi.
Così come il bacio e l’amore, nella notte, diventano un momento di comunione magica tra due anime che rimangono chiuse e confinate in universi creati al bagliore della luna, offrendo una finestra su una felicità delle volte impossibile, una ulteriore conferma che quanto ci piace è solo un breve sogno.
Qui il maschile assume le caratteristiche di arrendevolezza, lasciandosi guidare dalla sorte per entrare in un mondo sconosciuto: quello di sognare la sua amata, mentre placidamente gli viene concesso di godere in eterno della sua Dea. Chissà, forse Endimione tra tormenti e insonnia, in attesa del ritorno di Selene, chiede di morire ancora e ancora per continuare a sognare e a dare forma alle sue visioni oniriche della sua amata perfetta.
Interessante la proposta di lettura suggerita da Plinio il Vecchio (autore latino del I sec. d.C.) che interpreta il mito come una chiarimento al fatto che “Endymion” era il nome del primo studioso delle fasi lunari, spiegando così la ‘contemplazione’ e l’amore per Selene.
Con Amore
Carla
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Immagine: Victor-Florence Pollet, “Selene and Endymion”, 1850-60, acquerello, 25,7 x 34,3 cm, Victoria and Albert Museum, London
Nel 2004 decide di studiare astrologia e ad approfondire argomenti spirituali indirizzandosi verso il Culto della Dea creando l’Arche – astrologia che la vede coinvolta in una ricerca di consapevolezza sempre più profonda, diventando cosi un counselor Astrologico, centrato sul mondo della Psicologia degli archetipi. Nel 2008 completa gli studi di Astrologia Karmica con il Maestro Karun, maestro italo/indiano di astrologia Indiana, astrologia tibetana. Nel 2009 incomincia la sua ricerca su Ofiuco e inizia il suo libro sul tredicesimo segno. Nel 2010 diventa operatore di Theta Healing; Nel 2010 intraprende i suoi studi nel mondo Tantrico/Taoistico, accedendo cosi ai sacri misteri del Sacro Femminile- Sacro Maschile Nel 2017 crea e fonda il “Tempio di Jada“, una visione nuova sul sacro femminile e sacro maschile, tutto ripreso dagli studi e dalla esperienza con il mondo taoistico/tantrico. Ha pubblicato due libri di poesie incentrate sul percorso di crescita individuale e la scoperta del sé. Amante della fotografia. Ha scritto articoli per la rivista L’iniziazione e per diversi blog. MAGGIORI INFO: www.storiadiunapoesia.it
Carla Babudri ha inizialmente studiato le Astrologiche Classiche e in seguito approfondito la corrente umanistica/psicologica integrando gli studi legati al Karma.
Conduce gruppi di meditazioni e visualizzazioni guidate verso il potenziale Femminile e armonizzazione con i cicli naturali di Madre Terra, seguendo la corrente filosofica della “Cammino della Dea”.
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