Brizzi – La porta del Mago
La Magia diventa un mezzo per ‘costruire’ la propria anima e raggiungere la serenità interiore.
Nell’opera “La porta del Mago” Salvatore Brizzi spiega come la sofferenza che proviamo sia illusoria, e che ciascuno di noi potrebbe attuare un vero cambiamento interiore, vivendo nell’amore e nella gioia.
Ecco allora come gli argomenti trattati siano i più vari: l’osservazione, il ricordo di sé, il non-giudizio, l’imminente salto vibrazionale della Terra, gli episodi di follia che occupano le nostre cronache, come agiscono le forze diaboliche, la magia nera, il corretto uso dell’energia sessuale per scopi evolutivi.
La figura del Mago è quindi intesa come essere umano che decide di attuare un processo di mutamento introspettivo, modificando radicalmente la propria coscienza. Conosce L’Universo e le sue leggi, ed è in grado di comandare su forze occulte maggiori, che si riflettono nei suoi demoni psichici.
Secondo l’autentica Ars Regia il mago non è mai coinvolto in basse emozioni e non si lascia mai andare a comportamenti violenti, alla rabbia e all’odio; si distingue pertanto dall’antica figura del cerimonialista.
Il primo passo per raggiungere la serenità interiore è quindi il risveglio,a cui segue la consapevolezza indicata come Non-giudizio.
Estratto dal libro: La porta del mago
Mi chiamo Arabella, non amo definirmi perché ritengo che la parola esprima troppo spesso concetti che si tramutano in schemi di pensiero, che delineano il giudizio proprio e dell’esistenza stessa. Ho intrapreso un percorso dedicato allo studio dell’arte, rivolto principalmente al simbolismo e alla filosofia neoplatonica. Il mio percorso non mi ha portato in alcun luogo ma alla scoperta che aldilà di me stessa c’è l’infinito. La mia pagina facebook: Remi di Luce
In particolare mi sono interessata alle discipline ermetiche e filosofiche, come strumenti per sondare l’animo e l’evoluzione dell’uomo.