Barbablù non muore… mai

Hai il coraggio di incontrarlo faccia a faccia?

Chi conosce la favola di Barbablù, sa che alla fine viene ucciso, la fanciulla salvata, il suo cadavere smembrato. Chi ha letto la storia sa che fa parte di noi, delle nostre profondità. Dobbiamo fare i conti con lui per tutta la vita, almeno noi donne “umane”, streghe o guerriere che siamo. Ci sarà sempre dentro di noi un Barbablù che ci dirà: ma sei sicura? Ma non stai rischiando troppo? Ma chi ti credi di essere? Non ce la farai mai…egli appartiene a quella parte in noi di sfida e autodistruttiva che ben conosciamo e sembra spesso avere la meglio. Qualche pausa e poi ricomincia.

Lui non morirà mai. Arriverà sempre il dubbio a insinuarsi su una scelta, a cercare di farti traballare, a meno che tu non sia nata nella migliore delle famiglie possibili, abbia un lavoro fantastico, un grande amore, e possa svolazzare lievemente nella tua vita giorno dopo giorno. O tu sia costantemente centrata su di te. Persino wonder woman soffre… Inseguiamo un ideale, qualcosa che si è creato dall’immaginario collettivo, sbandierato dai mass media, e ormai anche dai social. Abbiamo idealizzato presente e passato. La nostra parte infantile vorrebbe tutto istantaneo, immediato e facile. Santa pazienza…

La realtà ci rimanda prima o poi la sua complessità e la sua contraddittorietà. Non è facile nulla. O meglio, la via della leggerezza e della facilità arriva dopo, non prima. La nostra bambina credeva che avrebbe potuto comunque fare tutto. Non dico che lei non vada recuperata, va interrogata nelle sue energie nascoste e condotta per mano da noi adulte, ora. Essere madri di noi stesse nel cammino duro e faticoso. Ma la sua onnipotenza va messa un po’ da parte, va scremata e tenuta nelle mani con saggezza.

Perché Barbablù non muore. Non subito per lo meno, e non nel modo che crediamo forse. Barbablù non si zittisce da solo. Non può venire ucciso così, da un giorno all’altro. Se ti sei sentita fino a ieri esclusa dal mondo, non accadrà domani che sarai al centro. Se ti sei messa in angolo, se non hai creduto nel tuo potere finora, oggi potrai fare un passo, ma solo un passo, un piccolo magnifico passo, ma uno solo. Lungo come il tuo piede. Se hai costruito un’immagine di inadeguatezza potrai riscostruirti lentamente. Non è come vuoi essere alla fine che conta, ma chi diventi nel cercare di arrivare laggiù. Lui lo dovrai per forza ascoltare. Scoprire che voce ha, che tono e che parole ti dice. Ogni giorno. Iniziare a non ignorarlo o sopportarlo a schiena bassa, sperando che prima o poi si stufi. Non subirlo. Lui fa il suo sporco lavoro. E’ nato con noi, come creta modellato da genitori, educatori, parenti, secoli di occultamento del femminile. Persino scelto da noi, per poter crescere nella nostra energia e potere.

Mettilo davanti a te, guardalo negli occhi, insultalo, portalo fuori di te e digli tutto quello che non hai mai avuto il coraggio di dirgli. Disegnalo, scrivigli, scrivi tutte le infinite e noiose estenuanti parole che ogni giorno ti dice. Lo vedrai più umano. Meno demone, reso fantasma terrorizzante proprio dall’averlo messo lassù, come montagna insormontabile.

Che volto ha il tuo Barbablù?

Come gli permetti di parlarti?

Che parole ti dici ogni giorno?

Fai appello allora alle tue profondità, a quell’energia che è in te, all’innata tua capacità di resilienza e instaura un dialogo, una negoziazione. A volte lascialo emergere e cedi a lui. Combatterlo estenuamente non fa altro che ingigantirlo, dargli potere ed energia. Tacerà per un po’ e poi ritornerà. Va smembrato e lasciato affamare. Va conosciuto, studiato, riconosciuti i suoi contorni, i colori, parole, voci e ombre. È la nostra ombra, quel buio che spesso ci avvolge. Fuggire dal buio non serve. Il suo magnetismo è potente tanto quanto lo è la nostra luce.

Alla fine forse potrai amarlo persino un po’, compagno della tua vita e lente preziosa per la tua umanità e sensibilità.

La tua esperienza sarà faro per comprendere dolore e fatica altrui, prova di umanizzazione profonda, tuo alleato forse un giorno, nel discernere e nel compiere le scelte importanti.

Comprenderai il suo ruolo, e potrai riderne a volte.

Roberta

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Ciao! Sono Roberta. Sono un coach. Il mio coaching è diverso, è wild!
Non sono sono un coach nel senso “classico” del termine.

Aiuto le donne a ritrovare il loro unico potere femminile, messo da parte, nascosto e diminuito. Per educazione ricevuta, amori sbagliati, doveri. Ti aiuto a dire SI a chi sei, con i tuoi talenti ed il tuo potere. Ti aiuto a dire no a giudizi, sensi di colpa e paure. NO a mancanza di autostima, vergogna e ricatti affettivi. NO al rinunciare ai tuoi sogni, ad accontentarti, per paura di non essere amata e abbandonata.
Ti aiuterò piuttosto ad essere te stessa, nella tua autenticità e quindi nel massimo di chi sei. In tutto il tuo Valore.

Aiuto le donne:
– che vogliono scoprire come portare nelle loro vite i loro talenti e che vogliono vivere una vita in accordo con la propria anima e in autenticità
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