Sulle tracce di Maria Maddalena – Matilde di Canossa

Oggi Lilith sul grado 9 del Cancro ed evoca il Simbolo Sabiano:

“Una bambina tutta nuda, china su uno specchio d’acqua, cerca di acchiappare un pesce.
Uno stadio primitivo, ma puro, dello sviluppo della coscienza intellettuale.”

In funzione di questo transito straordinario vi racconto una storia…

La storia riguarda Matilde di Canossa, dei profondi misteri custoditi nell’Abbazia di Orval e di un anello nuziale perso nel fiume e miracolosamente ritrovato.

Matilde di Canossa o Matilde di Toscana, gran duchessa dominava tutte le terre a nord dello stato Pontificio.
L’11 maggio 1111 fu nominata vicaria imperiale, vice regina d’Italia dall’imperatore Enrico V.
Matilde aveva il suo quartier generale a Canossa, nel reggiano, da dove governava su tutto il suo regno.
Era di famiglia nobile di origini Longobarde, imparentata con la famiglia imperiale da parte della mamma: Matilde era cugina degli imperatori Enrico III ed Enrico IV.
Dopo la morte dei fratelli e dei genitori, Matilde divenne l’erede della casata, strettamente imparentata con 2 papi, sovrana delle terre comprese tra Tarquinia e il lago di Garda.
E’ stata la donna più potente della storia medievale, aveva possedimenti anche in Lorena e un documento del 1124 attribuisce proprio a Matilde di Canossa la fondazione dell’Abbazia di Orval in Belgio (Vallonia).

Ma esiste una leggenda che lega la sovrana a Maria Maddalena e in particolare a Gesù.


La leggenda racconta che Matilde in visita all’Abbazia di Orval, ancora in fase di costruzione, accanto al fiume Semois, smarrì l’anello nuziale proprio nel fiume.

Matilde allora si fermò a lungo sulla riva, mentre osservava lo specchio d’acqua, vide ad un certo punto trasformare il suo volto in quello di un’altra donna, in quel momento pregò immediatamente Maria Maddalena, in quanto sua devota, affinché le fosse restituito l’anello a lei tanto caro.

Così un pesce, tutto dorato, una trota per l’esattezza, emerse dal fiume restituendo l’anello dalla bocca, Matilde stupita esclamò: “Questa è davvero una Valle d’Oro!”, da cui deriverebbe il nome “Orval”.

L’anello, come circolarità e fede nuziale che emerge dal fiume portato da un pesce d’oro, mentre la fanciulla guarda nell’acqua, ci tramanda sicuramente un valore mistico importante.
Nelle leggende vengono custoditi codici e simboli. In quella meravigliosa abazia esistono altrettanti simboli che parlano di famiglia, di sacra famiglia, di unioni sante e il pesce d’oro che restituisce l’anello nuziale ne rappresenta il loro custode.

Matilde di Canossa conosceva la verità e per questo ha seminato pillole di questa sparse per tutta l’abazia e non solo, in particolare il desiderio di far costruire una statua di proporzioni megalitiche all’ingresso della chiesa di una donna con un bambino tra le braccia, la Notre Dame d’Orval.

Matilde tra l’altro è l’unica donna sepolta a San Pietro per volontà di Urbano VIII che fece trafugare le ossa sepolte nel convento di San Benedetto Po.

Era il 1635 e il Papa decise di ridare splendore a Matilde considerata “virilis animi foeminae sed apostolicae propugnatrici pietate, insigni liberalitate celeberrimae” (donna di coraggio virile, ma celebre soprattutto per la sua pietà apostolica, celebre soprattutto per la sua distinta generosità) come si legge sulla sua lapide, portandone i resti dentro la basilica.

Ogni giorno in Vaticano migliaia di persone ammirano le tante opere, ma pochissimi hanno la possibilità di vedere gli affreschi su Matilde di Canossa e la cappella che porta il suo nome, dove Matilde è rappresentata con i capelli color biondo-rosso…
Il Vaticano l’ha voluta vicino a se…

Ci sono giorni giusti per raccontare storie…chi ha orecchio per intendere, intendesse.

Con amore

Carla

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Maria Maddalena

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Unsolocielo 2020-21 © Tutti i diritti riservati

Immagine di Copertina: Sulla vetta, olio su tela, 1903. Pascal Adolphe Jean Dagnan Bouveret.

Carla Babudri ha inizialmente studiato le Astrologiche Classiche e in seguito approfondito la corrente umanistica/psicologica integrando gli studi legati al Karma.

Nel 2004 decide di studiare astrologia e ad approfondire  argomenti spirituali indirizzandosi verso il Culto della Dea creando l’Arche – astrologia  che la vede coinvolta in una ricerca di consapevolezza sempre più profonda, diventando cosi un counselor Astrologico, centrato sul mondo della Psicologia degli archetipi.

Nel 2008 completa gli studi di Astrologia Karmica con il Maestro Karun, maestro italo/indiano di astrologia Indiana, astrologia tibetana.

Nel 2009 incomincia la sua ricerca su Ofiuco e inizia il suo libro sul tredicesimo segno.

Nel 2010 diventa operatore di Theta Healing;

Nel 2010 intraprende i suoi studi nel mondo Tantrico/Taoistico, accedendo cosi ai sacri misteri del Sacro Femminile- Sacro Maschile

Nel 2017 crea e fonda il Tempio di Jada, una visione nuova sul sacro femminile e sacro maschile, tutto ripreso dagli studi e dalla esperienza con il mondo taoistico/tantrico.

Ha pubblicato due libri di poesie incentrate sul percorso di crescita individuale e la scoperta del sé.
Conduce gruppi di meditazioni e visualizzazioni guidate verso il potenziale Femminile e armonizzazione con i cicli naturali di Madre Terra, seguendo la corrente filosofica della “Cammino della Dea”.

Amante della fotografia. Ha scritto articoli per la rivista L’iniziazione e per diversi blog.

MAGGIORI INFO: www.storiadiunapoesia.it

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