Risorgere dalla Vergogna

Estratto dal Libro: La Tredicesima Apostola – Maria Maddalena

No, non sei la benvenuta qui, Vergogna!

Sei a tutto tondo piena di falsità e condizionata da realtà che non esistono.

Non sei la benvenuta nel mio Sacro Santuario Interiore.

Per così tanto tempo ti ho amata, e ti ho amato nel modo più contorto che conoscevo, accecata dai tuoi occhi manipolatori e da quella simmetria diabolica, dolorosa, che solo tu sai offrire.

Sei una imbrogliona, con il tuo velo denso che ombreggia inesorabile dalla finestra della mia anima, offuschi la mia vita interiore.

Quanti anni ho passato suonando campane urgenti, ma tu non mi hai ascoltata.
Tutte quelle notti che mi hai svegliata sostenendo l’emergenza di quel maledetto nodo alla gola, ogni volta era una morte certa.
Sono morta così tante volte che ne ho perso il conto.

In qualche modo ho creduto che mi fossi amica, se non addirittura amante.
Era comodo sdraiarsi accanto a te, pensando che le tue fossero braccia solenni.
Ma, inconsapevole, era solo la mia ricerca innocente di chi mi potesse giudicare sbagliata.

Ti bandisco ora dal mio Sacro Tempio,
e specialmente dal mio Spazio Accogliente!

Non entrerai mai più senza invito nei miei momenti caldi d’amore con il mio partner e con me stessa. Non ho nulla da darti, e tu non hai nulla da prendere.

Tu, Vergogna, porti solo il grido di una società patriarcale che genera cadaveri sparsi nelle strade dei pensieri offuscati della gente.
Intorpidisci così tanto il piacere, tu che goccioli di dipendenza e inferiorità,
non sei più invitata a vagare senza sosta dentro di me, dentro il mio corpo.Espello ogni sacramento e giuramento che blocca il mio piacere, il mio godere, che frena ogni  mia forma di gioia.

Basta ingannare con le tue maschere religiose e tossiche.
Multiforme giocoliera che con occhi spalancati disegni oscurità, ombre ossessive, nel cuore delle donne e degli uomini.

So che sei in agguato. Alzati!
So che ti nascondi, non mendicherò più per sfuggirti.

Per quanto profondamente hai penetrato con la tua peste le generazioni, il sangue, le ossa, il DNA…

Per questo motivo ti Invoco ora, in questo veleno,
si perché sono solo io l’alchimista di me stessa!

E’ da questo punto di trasformazione, che ti dono gratitudine per tutto il dolore, facendomi crollare e rompere in ogni parte, guardando, frammento per frammento, e ricostruendo una nuova me stessa, ritrovando la luce del sole e della luna.

Hai paura?
Non scappare,
perché ti devo ancora ringraziare.

Ti ringrazio per i tuoi insegnamenti contorti, ma ora rivendico la mia sovranità.
Rivendico il selvaggio che è dentro di me, come diritto di nascita, sono qui, ora, e ti dico mai più sarai con me.

Anche se la tua morte sarà un processo lungo, celebro con pazienza la mia resurrezione e mi avvicino sempre di più all’anima.
Voglio che tu sappia che mi sento sicura nel mio corpo perfetto, espressione unica di me stessa, sacra.
Che sono felice di sentire le mie emozioni e sensazioni, di essere una umana che si muove attraverso il divino che è in lei, nel cambiamento, nella vulnerabilità e nella crescita costante.

Sono degna di prosperità e soprattutto di fare l’amore, anche in modo trascendentale, che sa di paradiso e mondi divini.
Sono l’espressione della mia stessa preghiera, tra il piacere e il godere del corpo.

Sono in grado di ascoltare la mia voce interiore, perché sebbene ti perdoni, non mi fiderò più di te, mia cara Vergogna.

È fondamentale che onori i miei confini, così come ho il diritto di esprimere la mia verità e rivendicare i doni che mi ispirano a realizzare i sogni.

E qui danzerò con la meravigliosa e radiosa forma di me, liberata.
Avventurandomi nel mistero degli antichi echi, bagnandomi nella sensuale serenità delle acque sacre e sovrane del mio possente grembo.

Rimango coraggiosamente ancorata, e se mai il vento del ricordo doloroso soffierà ancora, sarò radicata nel cuore, dove il cielo e la terra si incontrano.
E’ così che scelgo me stessa e mi onoro e onoro tutti.

Cara cara Vergogna non ti permetterò mai più di parlare attraverso di me con la condanna.

Mi inchino davanti al salice, e mentre sollevo il velo dai miei occhi, ti dico:

Il mio corpo è mio

La mia mente è mia

La mia anima è mia

I sentimenti sono miei

L’amore e l’espressione è mio

La mia sessualità è mia

Io sono mia…

E da oggi Resuscito da ogni forma di dolore.

 

Con Infinito amore… e a modo mio

Carla

Scopri il mio libro
La Tredicesima Apostola
Maria Maddalena

Scopri il Libro

Unsolocielo 2020 © Tutti i diritti riservati

Carla Babudri ha inizialmente studiato le Astrologiche Classiche e in seguito approfondito la corrente umanistica/psicologica integrando gli studi legati al Karma.

Nel 2004 decide di studiare astrologia e ad approfondire  argomenti spirituali indirizzandosi verso il Culto della Dea creando l’Arche – astrologia  che la vede coinvolta in una ricerca di consapevolezza sempre più profonda, diventando cosi un counselor Astrologico, centrato sul mondo della Psicologia degli archetipi.

Nel 2008 completa gli studi di Astrologia Karmica con il Maestro Karun, maestro italo/indiano di astrologia Indiana, astrologia tibetana.

Nel 2009 incomincia la sua ricerca su Ofiuco e inizia il suo libro sul tredicesimo segno.

Nel 2010 diventa operatore di Theta Healing;

Nel 2010 intraprende i suoi studi nel mondo Tantrico/Taoistico, accedendo cosi ai sacri misteri del Sacro Femminile- Sacro Maschile

Nel 2017 crea e fonda il Tempio di Jada, una visione nuova sul sacro femminile e sacro maschile, tutto ripreso dagli studi e dalla esperienza con il mondo taoistico/tantrico.

Ha pubblicato due libri di poesie incentrate sul percorso di crescita individuale e la scoperta del sé.
Conduce gruppi di meditazioni e visualizzazioni guidate verso il potenziale Femminile e armonizzazione con i cicli naturali di Madre Terra, seguendo la corrente filosofica della “Cammino della Dea”.

Amante della fotografia. Ha scritto articoli per la rivista L’iniziazione e per diversi blog.

MAGGIORI INFO: www.storiadiunapoesia.it

Nessun commento

Leave a reply

NaturaGiusta - Essere in Evoluzione