Quella cosa che ritorna…

Il lasciar andare
che alleggerisce il cuore
e svuota la mente.
Il lasciar andare desideri
obiettivi e speranze
che ormai sono fardelli
attaccamenti, e non motori.
Lasciar andare le aspettative,
che ci legano con un filo invisibile
a qualcosa che non c’è: proiezioni
in un futuro che non esiste.
Lasciar andare macigni
del passato, perché con la catena
alla pietra del prigioniero
ce li trasciniamo dietro
da tempi innumerevoli.
Lasciar andare desideri
che nascono da richieste
non soddisfatte
nascondono bisogni
di compensazione,
promesse di “salvezza”
necessità di tappare
quei buchi che sentiamo nei visceri
vuoti del cuore dello stomaco
delle ovaie della pancia.

Quel lasciar andare obblighi
– spesso autoimposti –
di dover essere di dover fare
di realizzare perdonare riunire
cambiare crescere migliorare.
Adempiere. Compiere.

Solo che:
poi c’è sempre
quella cosa che ritorna.

Come una oscura marea
quel flusso e riflusso
della densità nera
delle onde notturne
al comando della luna
che scivolano via
e ritornano a infrangersi
al centro del tuo petto
nella bocca dello stomaco
diventando litanie ossessive
della mente.

E tu non ci puoi fare nulla.

Per lo meno non per il momento.

Così
lascia andare
anche l’illusione
del lasciar andare.

Siediti sulla riva e accogli
l’acqua schiumosa
che arriva col suo fragore
quando ti senti colto
dallo spirito giusto
spogliati e bagnati
immergiti nel nero pece
del mare di notte
lasciati cullare dal suo moto
scoprirai che ti puoi
abbandonare:
l’acqua ti trascina giù
e poi ti riporta su
con il loro riflusso
le onde ti trascinano via
e con il loro flusso
ti risospingono a terra.

Avanti e indietro
come degli alveoli.

E così
lascia andare
anche il controllo
del lasciar andare

che ormai è diventato
un ‘dover lasciar andare’
perché così sentito
così letto così pronunciato
così scritto così ascoltato
perché ha risuonato
dentro
così forte e impetuoso
più che mai.

Ma non ci si può incaponire
e intestardire che qualcosa
ci debba lasciare
magari già hai provato
mille modi mille tecniche:
respirazioni
meditazioni
ubriacature
chiodo
scaccia
chiodo…

Se una cosa
non se ne vuole andare
lasciala “stare”.
Ancora un po’.
Si vede che ha
ancora un messaggio
da portarti.

Non s’è mai visto
che un albero prenda
a calci i frutti per farli
scendere dal ramo.
Quando è il momento
cadono.

Lascia andare il controllo del lasciar andare.
Lascia andare lo sforzo del lasciar andare a tutti i costi.
L’ulteriore illusione del lasciar andare.
Lasciamo andare il desiderio di liberarci.

Se un pensiero un ricordo
di una persona di un episodio
di un dolore di un pezzo di vita
di un amore un desiderio
una realizzazione mancata
non ci lascia:

teniamolo ancora un po’ con noi
lasciamola stare con noi
accogliamo il peso sul cuore
ascoltiamo il messaggio
nella traccia del fruscio assordante
del pensiero ossessivo.

Accogliamo la marea, quando torna e ritorna.

Quando il messaggio è accolto
le cose vanno da sole.
Accogliere non vuol dire capire
vuol dire solo accogliere.
Aprire la porta a lasciare che entri.

Spalancare le braccia all’onda
del mare quando ci travolge:
a-mare.

Quando è il momento delle cose di andare
le cose s..i s..c..i..o..l…g… o… n… o …
Difficilmente lo faranno prima.
E questo lo dico a me
che sento essere il ‘lasciar andare’
la chiave d’oro.

Quando una risata parte
mica ti sei detto di lasciarla andare
qualcosa di spontaneo la fa andare.

Accogli, non sforzarti nemmeno di accettare.
Accogli, manda a-mare, e ti libererai.

Scritto di Irina Bosco

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©Edizioni Unsolocielo 2020. Tutti i diritti riservati

Immagine: Victor Nizovtsev

Irina Bosco Staiano

Artista, Poetessa, Ricercatrice interiore e spirituale.

Ha sempre avvertito, fin da bambina, un forte richiamo provenire dalla dimensione spirituale ed immaginativa che, crescendo, ha trovato la sua naturale via di espressione nella creatività artistica, sentita innanzitutto come una profonda necessità personale ed una un’autentica chiamata dell’anima.

Immergendosi nelle profondità del suo mondo interiore è arrivata a “toccare” particolari stati di coscienza dai quali è iniziato a sgorgare un inarrestabile flusso poetico fortemente archetipico, visionario, evocativo e misterico.

I suoi scritti alchemici della Nigredo, dell’Albedo e della Rubedo, riportano nell’oggi un processo di esplorazione e guarigione interiore antico e senza tempo.

In questa pagina le mie Poesie: https://www.facebook.com/
In questa le mie Creazioni Artistiche e le Mostre: https://www.facebook.com/irinaboscoartista/?modal=admin_todo_tour
  
Nel mio percorso di ricerca interiore ho intrapreso percorsi di arteterapia, psicoterapia classica e transpersonale, spiritualità esoterica e sciamanica. Ho esplorato diversi linguaggi artistici: fotografia, arti visive e plastiche, espressione corporea, artigianato e poesia, con particolare attenzione alle loro potenzialità espressive, creative, terapeutiche e di autoconoscenza.
  
In questa pagina info e attività inerenti all’Esplorazione di Sé, all’Arte e al Processo Artistico e Creativohttps://www.facebook.com/TrasmutArte-Trasformazione-Creativa-Arteterapia-e-Autoconoscenza-1747899672107715/

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