Maria Maddalena – Inseguendo le sue tracce
Molti e molti anni fa un uomo si trasferì dalla sua città natale Trieste, per andare ad abitare le coste pugliesi.
Quell’uomo di così grande cultura e premiato per i suoi talenti letterari scrisse e fece analisi importanti di quella città che l’ho adottò, sto parlando di Bari e del mio bis nonno Francesco.
Fu un uomo che pur amando la sua Trieste, regalò alla città di Bari preziose ricerche letterarie.
Ho sempre pensato che scrivere del luogo in cui abito, in Toscana ora, e lasciando andare la mia terra natia: la Puglia, fosse come tradire una parte di me, ma poi penso al mio avo emigrato e all’impegno a cui si è sottoposto per crescere culturalmente in un’altra città che gli ha dato tanto, cosi, pensando a lui, metto calma al mio cuore, quello che desidero scrivere mi chiede di lasciar andare e di incontrare nuove terre.
Chissà forse il bis nonno Francesco, avrà avuto le mie stesse emozioni lasciando andare Trieste e inabissandosi in sconosciuti confini.
Personalmente desidero svolgere un lavoro che si basa sulle connessioni, condividere la mia iniziazione diretta e profonde ricerche onorando il luogo in cui ora vivo, carico di misticismo e storia, con questa spirale del tempo che mi trascina inesorabilmente ad andare avanti, circondandomi di contenuti che desidero scrivere, in nuove ricerche puntando i piedi su un terreno solido, quella della mia famiglia e lanciandomi trascinare in nuove tempeste.
Lascio la Puglia, ma per poco, e scrivo dell’amore che nutro per la città che mi ha adottato: Prato.
E’ incredibile come questa città dai bordi morbidi e colma di storia mi abbia rapita, mi permette di entrare in mondi onirici che deviano ogni intrusione.
Quando cammino per le vie del centro, percepisco i passi della gente che fu, lasciandomi rapire dai segni esoterici sparsi per la città.
Sono connessa, curiosa, affascinata, tutto è intriso di miti e favole.
La prima scoperta…
Studio da molti anni i passi storici di Maria Maddalena e ho avuto anche la fortuna di entrare in posti dove testi antichi parlavano da soli di questa mistica figura sconosciuta.
Riuscendo ora a interpretare le simbologie che mi circondano, qualche anno fa mi resi conto che nella città di Prato si evoca il passaggio di Maria Maddalena.
Sono per caso in questo luogo che onora il culto Mariano e qui tutto parla della doppia “MM”
o dove chiese o edifici raccontano storie che solo i muri narrano?
Ci sono tante sfumature, tante storie ancora sommerse e pian piano riemergeranno, in modo particolare passeggiando per il centro vicino al Castello dell’Imperatore eretto da Federico II, vi è una costruzione interessante, ad oggi una piccola chiesa sconsacrata, “hospitale S. Sepulcri” (o di San Giovanni Gerosolimitano, antica “magione” dei Giovanniti o Cavalieri del Santo Sepolcro ordine cristiano fondato attorno all’XI secolo in Gerusalemme.
Molto curiose sono i simboli sulla facciata tra cui la testina umana sulla sinistra realizzata in cotto fa pensare a un emblema per il quale i Templari furono accusati di adorazione del diavolo, definito “baphomet”, ma in realtà non significa ciò..
La simbologia delle mattonelle in cotto, a cui sono associati i significati del tutto oscuri per l’uomo contemporaneo, in realtà son ben conosciuti dai nobili crociati, hanno radici molto remote, con molta probabilità importate dall’Oriente, dai lontani altopiani anatolici e dalla Siria.
Forme di questo tipo sono conosciute nei santuari della Grande Madre in epoca etrusca, poi mutuati in epoca cristiana specialmente nei culti mariani.
La testina apotropaica in cotto, raffigura nei culti orientalizzanti “colui che custodisce i confini”, potremmo affermare che il volto ben modellato, nella viva espressione il monaco guardiano, il priore dello Spedale colui la cui vita e la fede permeano le mura della struttura.
A fianco alla testa, si susseguono tre mattoni stampati: il primo costituito da due gigli stilizzati che richiamano il Giglio Rosso, detto anche di San Giovanni, associato anche alla fecondità e nel mito greco attribuito a Giunone che racconta che da una goccia uscita dal suo seno nacque il giglio; in modo particolare il giglio rosso viene anche evocato nei Cantici dei Cantici dall’incontro della Regina di Saba e Re Salomone.
Accanto al giglio rosso troviamo, la Giunchiglia, entrambi appartenenti alla tradizione orientale importata dalla civiltà degli Etruschi, e diffusa in tutta la cultura appenninica e trasmutata dai re taumaturghi della dinastia Merovingia si ritrova nei loro simboli esoterici e di potere, con i gigli sempre congiunti in mazzi di due o multipli di due.
Queste stilizzazioni, fatte proprie e riprese dai Cavalieri Templari e dalla Cristianità, mostrano fiori salutari e rigeneranti per eccellenza, da questa comune accezione deriverebbe lo stesso Giglio di Francia (fleur de lis).
Queste modellate mattonelle in cotto si configurano, una dietro l’altra, come l’insegna stessa dello Spedale: a sinistra dei due gigli, troviamo la mattonella con cerchi rituali concatenati tra loro che nei riti arcaici,indicavano l’unione della coppia, assumendo più avanti nella Cristianità l’icona della Sacra Famiglia a indicare la sacralità dell’ospitalità e la sicurezza del rifugio.
L’ultima mattonella, disegna una sequenza di punte di freccia che serrate, corrono una accanto all’altra in senso orario nell’evidente metafora del viaggio, del pellegrinaggio, dell’andata e del ritorno ma anche della vita terrena che corre per rigenerarsi nell’aldilà a cui i monaci, alias Cavalieri del Santo Sepolcro, si dedicavano.
Piano piano le verità emergono e delle volte sono attorno a noi, cercando sempre più informazioni, mi piace pensare che dove trovo simbologie specifiche e nascoste, indichino il passaggio di Maria Maddalena, allora mi allontano con la mente dalla confusione, da uno sguardo critico e seguo il mio sentire, sale da sotto la pelle il brivido dell’incontro, come avviene quando fra le mani ho i testi antichi, e parlo fra me: “sei tu, sei stata qui”, e quando finalmente l’ho trovata, altri simboli mi indicano la via come un sentiero scritto nel cuore, scopro che la terra che calpesto, il luogo in cui abito ha conosciuto i passi di Maria Maddalena.
Prosegue con altre scoperte…
Con Amore
Carla
Ringrazio il professore Antonio Riccomini di Viaggi e Scoperte CTG di Parto per la sua profonda conoscenza, saggezza, contributo e informazioni.
Scopri il mio libro:
La Tredicesima Apostola
Maria Maddalena
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Nel 2004 decide di studiare astrologia e ad approfondire argomenti spirituali indirizzandosi verso il Culto della Dea creando l’Arche – astrologia che la vede coinvolta in una ricerca di consapevolezza sempre più profonda, diventando cosi un counselor Astrologico, centrato sul mondo della Psicologia degli archetipi. Nel 2008 completa gli studi di Astrologia Karmica con il Maestro Karun, maestro italo/indiano di astrologia Indiana, astrologia tibetana. Nel 2009 incomincia la sua ricerca su Ofiuco e inizia il suo libro sul tredicesimo segno. Nel 2010 diventa operatore di Theta Healing; Nel 2010 intraprende i suoi studi nel mondo Tantrico/Taoistico, accedendo cosi ai sacri misteri del Sacro Femminile- Sacro Maschile Nel 2017 crea e fonda il “Tempio di Jada“, una visione nuova sul sacro femminile e sacro maschile, tutto ripreso dagli studi e dalla esperienza con il mondo taoistico/tantrico. Ha pubblicato due libri di poesie incentrate sul percorso di crescita individuale e la scoperta del sé. Amante della fotografia. Ha scritto articoli per la rivista L’iniziazione e per diversi blog. MAGGIORI INFO: www.storiadiunapoesia.it
Carla Babudri ha inizialmente studiato le Astrologiche Classiche e in seguito approfondito la corrente umanistica/psicologica integrando gli studi legati al Karma.
Conduce gruppi di meditazioni e visualizzazioni guidate verso il potenziale Femminile e armonizzazione con i cicli naturali di Madre Terra, seguendo la corrente filosofica della “Cammino della Dea”.