Malefica: l’archetipo della Donna Tradita e la trasformazione della rabbia

“Il personaggio di una storia è qualcosa di simile a un’istantanea, un’immagine fissata nella memoria collettiva, uno scatto che è sempre presente.

Se è vero che le stesse storie si possono ritrovare identiche in popoli vissuti agli antipodi e in epoche diverse, è anche vero che una storia – anche la più conosciuta – può essere rinarrata. A volte è lei stessa a chiederlo. È l’evoluzione dell’archetipo, riflesso di un’evoluzione che sta accadendo nel mondo materiale. Come la narrazione, anche la rinarrazione è un’occasione straordinaria per dare voce a qualcosa che in nessun altro modo potrebbe prendere corpo.

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Maleficent (2014, regia di Robert Stromberg, sceneggiatura di Linda Woolverton) è un esempio straordinario di rinarrazione.

Un film che molti hanno amato e che altrettanti non hanno apprezzato. Il motivo è chiaro: dietro Maleficent c’è il tentativo – neanche troppo nascosto, basterebbe leggere la filmografia della sua sceneggiatrice per capirlo – di creare uno spostamento interiore negli spettatori, rivelando che qualcosa è cambiato, sta cambiando e cambierà nella condizione della donna e nel femminile presente in ciascuno di noi. Per molti, questa possibilità rappresenta una rivoluzione davvero difficile da digerire.

La storia scritta da Linda Woolverton affronta il tema del rapporto tra il femminile e il maschile interiori e tra l’uomo e la donna nella società non in termini di logos, di linguaggio razionale, ma per immagini. In questo modo, la sua potenza è deflagrante e supera le barriere della ragione e del pregiudizio.

Ecco l’istantanea impressa sulla pellicola: le donne sono arrabbiate con gli uomini che hanno impedito loro di esprimere i propri poteri straordinari, di volare, ma adesso possono riconciliarsi con quella parte e riavere le ali.

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Una verità semplice che fino ad oggi, però, non eravamo riusciti a dire con questa forza, così chiaramente, a un numero così grande di persone. Solo ora possiamo guardare in faccia Malefica, la creatura cattiva di cui ci hanno detto di aver paura, da cui ci hanno educato a stare alla larga. Ora il mito può svelarsi nella sua totalità, e possiamo scoprire di quale gesto davvero disumano, davvero malefico si è macchiato Re Stefano, mosso unicamente dalla sete di potere, dall’invidia nei confronti delle doti che non avrebbe mai potuto avere.”
Maura Gancitano

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Maura Gancitano è nata a Mazara del Vallo nel 1985.
Si interessa di Astrologia, Salute Naturale, Floriterapia e Maternità.
Ha pubblicato Igiene e cosmesi naturali (Il Leone Verde 2013) e insegna autoproduzione di cosmetici eco-dermo-compatibili. Insieme ad Andrea Colamedici – con cui tiene seminari di filosofia e ricerca interiore – ha tradotto i libri di Stanislav Grof La nuova Psicologia e Psicologia del futuro (Spazio Interiore 2013, 2015).”

 

 

Video: NonSoloAnima.TV

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