La runa “Perth”
Se Eihwaz ci suggerisce di cercare noi stessi e i frammenti d’Anima lasciati a rivivere come un disco rotto vecchie esperienze, o a grattare via la crosta di vecchie ferite che tornano a far male; Perth è la coppa dove immergere tutti questi pezzi d’Anima.
Dal 13 al 27 gennaio è favorevole questo lavoro di assemblaggio, ma non per ricostruire semmai modificarne la forma e, fondamentale, lasciare visibili le crepe e le cicatrici senza mai nasconderle. Tutto va immerso nel calderone, sciolto e amalgamato come metallo liquido per poi forgiare la nuova struttura. Non è un lavoro facile ma è importante farlo.
Dopo aver accolto il nostro vissuto senza giudizio e con l’umiltà dell’allievo, è opportuno trovare il talento emerso da tale smembramento e farlo nascere. Talento anche come consapevolezza di non poter più tornare indietro. Il seme è ora destrutturato, pronto a diventare nutrimento per il germoglio. Perth è il Femminile lunare, notturno, invernale dell’elemento Terra. Il freddo umido e insidioso della germinazione, del nuovo, dei cicli naturali. L’inverno non è ancora finito, la brina copre il suolo, tutto deve ancora mostrarsi ma nascosti nelle profondità avvengono grandi cambiamenti; mentre il seme perde la sua vecchia forma, qualcosa di nuovo lotta per il suo diritto alla vita.
Enrica
ENRICA ZERBIN nasce il 1 ottobre del 1973 a Adria (Rovigo) tra campagna, mare e il delta del fiume Po. Figlia di pescatori e agricoltori i quali le hanno insegnato il rispetto per la natura, i suoi cicli e, contemporaneamente , il rispetto verso le persone.
Nel dicembre del 2015 esordisce col suo primo romanzo: Tu mi hai salvato la Vita, edito da Cinquemarzo: una storia sull’importanza degli avi e la saggezza degli anziani, dell’amore nato in circostanze impensabili, ma soprattutto una narrazione capace di sensibilizzare sull’importanza della donazione del midollo.
Tra il 2016 e 2017 vince alcuni piccoli concorsi letterari con i racconti brevi: Mister Green Hat, I racconti del Fiume e ll Signor Senza Nome, storie sul cambiamento e sull’incontro col proprio Sé. Ricercatrice e studiosa del mito greco e norreno, della simbologia di varie culture, degli archetipi, del femminile sacro e della Grande Dea fino allo sciamanesimo.
Si interessa ai tarocchi e alle rune come strumento di indagine interiore.
Femminista attiva sulle pari opportunità, e sulla sensibilizzazione necessaria al problema della violenza.
Con questo intento ha scritto un importante articolo per l’associazione UDI di Ferrara intervistando una donna Nigeriana, per raccontare l’orrore del suo viaggio; dalla Nigeria, lungo il deserto del Ciad, l’orrore libico fino al suo arrivo in Sicilia.
A breve uscirà la sua seconda opera: “La Danza Del Seme Selvaggio”, avventurosa storia di due donne in viaggio tra boschi di montagna, con la sola guida di una mappa disegnata da una vecchia strega.
Nelle sue opere al femminile, sottolinea l’importanza del viaggio, che sia mistico o fisico per superare i limiti imposti da società e credenze sbagliate a cui la donna ha dovuto sottostare per secoli.
“Le storie sono ovunque. Il vento, poi, le soffia nei pensieri. Vorrei librarmi in volo per afferrarle e poterle raccontare.”
La nascita del Buddha
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