I Popoli delle Fate
Estratto dal Libro: Il Grimorio degli Spiriti Di Natura
Dire “fate” è esattamente come dire “alberi”, in quanto ne esistono di infinite varietà, forme e dimensione.
Esistono fate più docili e fate pericolose, così come in natura esistono animali mansueti e animali feroci, ma questo non significa che esistano fate buone o fate cattive. Certo, senza conoscerne i comportamenti, la cultura e i protocolli, nel peggiore dei casi si potrebbe essere vittime anche di una loro maledizione, che potrebbe portare alla morte o alla follia.
In questo capitolo cercheremo di elencare alcuni tipi di fate che A. Picchio Verde ha avuto l’onore di incontrare nella sua esperienza personale fin da quando aveva 8 anni.
Queste creature sono esseri estremamente volubili nell’umore e nei pensieri, e ci influenzano facilmente con le loro doti illusorie e con la manipolazione emozionale.
Siamo abituati ad immaginarle con le ali di farfalla, il corpo esile di una bellissima donna e le orecchie a punta, ma questo non è esattamente il loro aspetto.
Tutte le fate, come ogni essere del Piccolo Popolo, sono costituite principalmente da energia sferica presente negli elementi naturali: questo significa che loro nascono dagli elementi e gli elementi nascono da loro, in un circuito perpetuo e senza fine.
Ogni territorio presenta specifiche popolazioni e tipologie di fate, ed esse cambiano aspetto e caratteristiche in base al territorio in cui sono nate o che compongono.
Gli elementali, diversamente da come siamo abituati a pensare, proprio perché sono costituiti dall’energia sottile del loro territorio, difficilmente potranno essere trovati al di fuori di esso.
Nei rari casi in cui incontreremo alcune fate al di fuori dal loro territorio di origine, esse non saranno mai più come prima, perché cambieranno in base al nuovo ambiente, verso il quale solitamente si muovono solo per cause ben specifiche.
Oltre a questo aspetto, che lega a doppio filo le fate e il territorio, è importante specificare che loro non vivono esattamente sul piano materiale, ma nemmeno esattamente solo in quello sottile: esse possono, infatti, viaggiare liberamente tra diversi stati dimensionali e di coscienza, dalla materia alla dimensione dello spirito.
Dato che non riescono mai a stare totalmente nell’uno o nell’altro regno, la domanda da porsi è: dove vivono in realtà le fate?
Naturalmente non abbiamo una risposta sicura a questa domanda, ma possiamo condividere la nostra personale teoria, derivata da decenni di contatto constante con il mondo delle fate.
Ogni regno è costituito solitamente da più di una specie elementale, il quale ha una propria realtà e dimensione. Questo significa che le regole cambiano da regno a regno, ma ci sono anche delle leggi che valgono più o meno per tutti questi regni.
1) Come esseri umani dotati di un corpo fisico e di un corpo astrale è possibile per noi entrare nel loro regno, anche se per lo stile di vita poco a contatto con la natura e poco spirituale, abbiamo ridotto di molto le nostre capacità di farlo.
Quello a cui dobbiamo stare particolarmente attenti è che questi regni nascondono delle insidie che dobbiamo tenere sotto controllo. Infatti, il prezzo da pagare se non si seguono i comportamenti appropriati è molto alto. Questo non è da imputare come colpa alle fate, ma alla nostra ignoranza.
2) Una regola fondamentale è quella di far sempre partire un timer prima di entrare nelle loro dimensioni, perché rimanere più del dovuto nel loro regno consuma di molto il nostro tempo come esseri “mortali”.
Lo spazio e il tempo in questi regni è molto differente dal nostro, proprio perché la dimensione fatata è sprovvista di quella parte che possiamo definire “fisica”.
Infatti nel loro regno è il Piccolo Popolo che ha il controllo del territorio: possono, infatti, dilatare o velocizzare di molto il tempo a loro piacimento e consumare il nostro tempo vitale sulla Terra. Questo tempo varia da persona a persona, in base allo stile di vita e all’eredità familiare di partenza. Ciò significa che un giorno passato nel mondo delle fate potrebbe equivalere a dieci giorni vissuti nel mondo ordinario umano.
La cosa che sappiamo è che le fate vivono in media molti secoli se non addirittura millenni, quindi il loro concetto di tempo è molto diverso dal nostro. Per questo spesso non riescono a comprendere il nostro punto di vista spazio temporale.
Proprio per questi motivi si sconsiglia di andare nel loro mondo, evitando così questo genere di inconvenienti.
Al contrario, si potranno invitare le fate nel nostro mondo, visto che loro corrono molto meno rischi e pericoli facendo in questo modo. Devono però essere invogliate a farlo, poiché nessun elementale fa “niente per niente”.
3) Un principio molto importante è quello di non mangiare mai il cibo che le fate o qualsiasi spirito elementale ci offrono.
In moltissime leggende popolari europee, infatti, ci si imbatte spesso in episodi dove i malcapitati protagonisti, mangiando il loro cibo e bevendo le loro bevande rimangono intrappolati per sempre nel loro mondo.
Questo può significare che probabilmente non si riuscirà più a ragionare liberamente, divenendo loro schiavi, o peggio, impazzendo del tutto e perdendo completamente il senno.
4) Un’altra regola da tenere sempre bene a mente quando si entra in contatto con il mondo delle fate, è quella di non credere mai ciecamente a ciò che ci mostrano: esse sono maestre nel creare illusioni, e alcune sono dotate di un veleno astrale illusorio, che è quello che usano solitamente per far disperdere le persone nei boschi. Le fate confondono le idee e sono per loro natura portate all’inganno.
Anche se stiamo elencando solo aspetti negativi e pericolosi nell’avere un contatto con loro, non è assolutamente così. Se si seguono queste semplici regole, le fate possono diventare delle valide alleate, e di anno in anno potremmo entrare in contatto con i ranghi più elevati della loro società, come, ad esempio con le fate più anziane, le Regnanti, esseri dalla profonda saggezza e conoscenza.
Raramente nei miei ventidue anni di contatti con loro (A. Picchio Verde) ho avuto l’onore di incontrare delle Fate Regnanti. È successo solo due volte, ma quelle due uniche volte sono state di vitale importanza per me e per le mie pratiche spirituali e magiche.
Scopri il Libro
Il Grimorio degli Spiriti di Natura
Edizioni Unsolocielo © Tutti i diritti riservati
A. Picchio Verde è un esoterista ed artista marchigiano appassionato di Magia Naturale.
Da sempre ha avuto la fortuna di vivere a contatto con il bosco, ricevendo informazioni fin da tenera età dal Popolo delle Colline sull’uso di piante, alberi ed elementi spirituali.
La sua formazione esoterica è avvenuta in parte nella Wicca Tradizionale Gardneriana / Alexandriana, mentre parallelamente è stato formato nelle pratiche della stregoneria popolare italiana.
Oggi A. Picchio Verde porta i suoi insegnamenti in varie parti del mondo tra cui New York, Galizia (Spagna), Rep. Dominicana e Italia.
Aindreas Fàél è un esoterista, ricercatore storico-archeologico indipendente, consulente librario e scrittore.
Da più di 10 anni svolge studi e ricerche approfondite su vari argomenti (esoterismo, magia, spiritualità, tradizioni iniziatiche, dottrine filosofiche religiose, folklore, etc.) cercando di risalire alle più antiche conoscenze e rituali dei popoli indoeuropei.
Autore di numerosi articoli e del libro “Un viaggio ad Avalon”.