Come Lasciare Andare le Emozioni Represse?
In questo periodo storico dei social network, la comunicazione è la base.
Si deve comunicare in qualche modo per essere presenti (anche con un semplice like).
La comunicazione è esplosa, ma resta ancora difficile capire quali sono gli argomenti da includere e quali da escludere, tanto che si fa veramente fatica.
Difatti siamo ancora compressi, trattenuti, frenati, tutti interpretano un ruolo, tutti devono interpretare un personaggio che si discosta dal loro vero essere.
L’importanza dell’immagine è diventata significativa, pur di sentirsi accettati si tende ad eliminare qualsiasi emozione o atteggiamento socialmente “non accettabile”.
Si reprimono parti di sé fondamentali per la nostra unicità.
I social sono solo lo specchio di ciò che avviene nelle nostre vite.
Jung diceva che gran parte dei nostri disturbi nascono dal fatto che siamo diventati uguali a tutti gli altri, banali, pecore in un branco.
Questo, però, accade nella vita di tutti i giorni.
Ma facciamo un passo indietro.
La rabbia, la paura, l’invidia, la vergogna sono difficili da accettare, soprattutto se non siamo in grado di rapportarci col nostro essere.
Quando non siamo in grado di poter lavorare con queste emozioni che reputiamo “sbagliate”, tendiamo a reprimerle.
Ma cosa sono le emozioni represse?
Sono le emozioni di cui non siamo consapevoli ma che ci influenzano.
Le emozioni represse si distinguono da quelle soppresse, quest’ultime consapevolmente abbiamo deciso di reprimere, di metterle da parte, per poter affrontare delle situazioni.
Facciamo chiarezza:
Le emozioni represse: Possono avere origine nell’infanzia da una mancata educazione emotiva o da situazioni familiari in cui non era concesso esprimere il proprio sentire. Nell’età adulta si può riscontrare varie difficoltà a provare emozioni che reputiamo negative.
Le emozioni soppresse: Pur avendo consapevolezza di ciò che si sente, si tende a nascondere quello che si prova. Potrebbe accadere che il vostro compagno o la vostra compagna vi faccia molto arrabbiare, ma per quieto vivere evitate il conflitto.
Entrambi sono emozioni messe da parte, ma che in qualche modo ci influenzano e si manifestano sotto varie forme.
La rabbia a lungo repressa può originare rancori e problemi gastrointestinali.
La paura repressa genera attacchi d’ansia, per una vitalità trattenuta troppo a lungo
Ma cosa possiamo fare per liberale?
Ho pensato di mettere focus su alcuni punti che vi elencherò. Ognuno di essi è una linea generale che non riguarda nessun caso specifico, ma potrete adattarli alla vostra persona.
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- Dovete lasciar andare l’idea di essere accettati a tutti i costi, l’idea che alcune emozioni sono sbagliate, l’idea di sentirvi pazzi o diversi nel avere determinate emozioni.
Budda disse: “Non c’è nessuno al mondo che non è mai stato criticato, quindi imparate a sorridere, a perdonare e ad allontanarvi. Ma non permettere a nessuno di fermare il bel lavoro che state facendo”
- Dovete lasciar andare l’idea di essere accettati a tutti i costi, l’idea che alcune emozioni sono sbagliate, l’idea di sentirvi pazzi o diversi nel avere determinate emozioni.
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- Riprendete contatto col vostro essere. Dialogate il più possibile con voi stessi in modo gentile. Chiedetevi come vi sentite. Parlatevi. Non accusatevi e non giudicatevi per quello che state provano. Se non riuscite a farlo a mente, scrivetelo su un diario o su un pezzo di carta.
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- Esplicitate ciò che sentite. All’inizio può sembrare difficile, ma per accettare e liberare le vostre emozioni dovete imparare a esprimere ciò che dice il vostro animo. L’intento è di sentirsi a proprio agio nel manifestare un’emozione. Allenatevi.
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- “Questa situazione mi fa stare bene”
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- “Quello che hai detto mi ha ferito”
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- “Questo argomento mi fa sentire confuso”
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- “Mi sento molto nervoso, ho bisogno di rilassarmi”
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- Disindentificatevi. Molto spesso quando sentiamo un’emozione ci identifichiamo con essa. “Sono una persona ansiosa” “Sono una persona paurosa” “ io sono arrabbiato”. In quel momento la rabbia vi ha fatto visita, non siete diventati quel sentimento, ma lo state semplicemente provando.
Iniziate a dire: “Mi sento arrabbiato” “La paura mi è venuta a trovare”
- Disindentificatevi. Molto spesso quando sentiamo un’emozione ci identifichiamo con essa. “Sono una persona ansiosa” “Sono una persona paurosa” “ io sono arrabbiato”. In quel momento la rabbia vi ha fatto visita, non siete diventati quel sentimento, ma lo state semplicemente provando.
Non permette a voi stessi di farvi imprigionare dalle vostre stesse emozioni e dalle vostre stesse parole. Parole che se ripetute e appiccicate al vostro essere, vi identificheranno e vi porteranno a interpretare un ruolo che non vi appartiene
Con Amore,
Alexsandra
Sono una donna a cui non piace etichettarsi perchè sono in continua evoluzione, in continuo cammino, ma posso dire che aiuto le persone nel loro percorso a essere più consapevoli della loro vita, del loro essere, della loro esistenza, cercando di mettere in luce i bisogni dell’anima e il loro vero sentire. Ho conseguito studi di counseling, life coaching, mindfulness, viaggi astrali e accompagnamento spirituale alla morte e alla malattia, inoltre ho una grande passione per l’arte e la natura! Ho creato un corso che dia alle persone gli strumenti per poter vivere al meglio questa vista non sentendosi soffocare dai giudizi degli altri o dalle critiche che rivolgono a loro stesse, per sentirsi più fiduciose nei propri confronti e per imparare ad amarsi e accettarsi Per maggiori info INSTAGRAM: https://www.instagram.com/alexs.campo/
Alexsandra Campo
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Los Dias de los Muertos
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