Neruda – Chiedo il permesso di Nascere

Ora, lasciatemi in pace.
 
Ora, abituatevi alla mia assenza.
 
Io chiuderò gli occhi e dirò solo cinque cose, cinque radici preferite.
 
Una è l’amore senza fine.
 
La seconda è vedere l’autunno.
 
Non posso vivere senza che le foglie volino e tornino alla terra.
 
La terza è il grave inverno, la pioggia che ho amato, la carezza del fuoco nel freddo silvestre.

 
La quarta cosa è l’estate rotonda come un’anguria.
 
La quinta sono i tuoi occhi.
 
Non voglio dormire senza i tuoi occhi, non voglio esistere senza che tu mi guardi: io tramuto la primavera affinché tu continui a guardarmi.
  
Amici, questo è quanto voglio.
 
E’ quasi nulla ed è quasi tutto.
Ora se volete andatevene.
Ho vissuto tanto che un giorno dovrete per forza dimenticarmi, cancellarmi dalla lavagna: il mio cuore è stato interminabile.
Ma perché chiedo silenzio non crediate che io muoia: mi accade tutto il contrario: succede che sto per vivere.
Mai sentito così sonoro, mai avuto tanti baci.
 
Ora, come sempre, è presto.
 
La luce vola con le sue api.
 
Lasciatemi solo con il giorno.
 
Chiedo il permesso di nascere.
 
Pablo Neruda
  
Immagine: Corine Ko
Arabella

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