Lo sciamanesimo e l’energia femminile
Cara amica/o condividiamo questo video di Alessandra Comneno in cui racconta la sua esperienza riguardo il contatto con le Donne Medicina del continente americano.
Esso mira ad integrare gli insegnamenti delle antiche tradizioni della via sciamanica nella vita quotidiana di ogni donna alla ricerca del proprio valore, della propria dignità e dell’inestimabile ruolo da lei svolto nella società moderna.
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Estratto del libro:
Prima parte – L’essenza del femminile – Custode del Fuoco Sacro:
“Porta attenzione, figlia mia, in una casa, in una relazione d’amore, in una famiglia, in un villaggio, è sempre la donna, la Custode del Fuoco Sacro. Abuela Margarita tesseva con le dita i suoi capelli lisci color perla in lunghe trecce; sembrava suonasse l’arpa nell’aria. La donna mantiene vivo il fuoco, lo alimenta, lo controlla, lo nutre di offerte e s’impegna a non farlo spegnere mai. Con esso impara a instaurare una relazione d’amore duratura. Una volta, quando una giovane donna si sposava, le anziane del clan che camminavano nella saggezza le davano in dono le braci ardenti del loro fuoco. La giovane aveva il dovere di mantenerlo vivo, in caso contrario, non potendo accenderlo autonomamente, ricorreva ai carboni accesi della dimora di un’altra donna. I suoi occhi parlavano più delle sue parole mentre ad una ad una le forcine che teneva strette tra le labbra trovavano posto nella sua acconciatura semplice e ordinata composta da due trecce raccolte intorno al capo e adornate da fili colorati, come due gemelle. Sarei potuta restare ad osservare la Abuela per ore ed ore mentre pettinava i suoi lunghi capelli. Cadevo in stato di trance, seduta in un angolo della sua camera, rischiando di perdermi il valore delle sue parole.
Ho meditato a lungo, nel tempo, sul significato del Fuoco Sacro curato dalle donne e in me sono sorte molte domande, accompagnate da tante risposte.
Margarita mi raccontava che grazie a questa pratica, ogni uomo desidererà sempre tornare a casa, perché si sentirà accolto, nutrito e grato di poter riposare in uno spazio sicuro. Egli porterà con sé nuova legna, gioia, l’ebbrezza dell’abbraccio, le novità e il desiderio. Per una donna, l’arrivo dell’amato, un tempo, era sempre un momento celebrato con allegria; ci si preparava con euforia a questo evento, anche se avveniva tutti i giorni; ci si abbelliva, si ordinava la casa, si raccoglievano fiori. Era una festa. L’arte femminile si esprimeva nel mantenere vivo l’incantesimo dell’amore che li univa, questo era il talento e il potere di una donna. Nella relazione sessuale era lei che lo invitava alla danza, a esplorare oltre il conosciuto, era lei che sapeva come “cuocerlo amorosamente” nelle sue fiamme avvolgenti.
Il fuoco, nella tradizione antica, significava passione, calore, amore, vita, comunità, quindi donna.
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E l’uomo in tutto questo? Chiedevo. Lui vive onorando la donna che ama ed è al servizio della comunità di appartenenza. Un tempo cacciava, perché nulla a lei e al suo clan mancasse: cibo, pelli, piume per adornarsi… Dedicava alla sua compagna la vita, la ringraziava per il fuoco che teneva acceso, per i vestiti che lei, artisticamente, gli cuciva, per gli alimenti che amorevolmente preparava, per le cure che gli dava, per l’educazione che impartiva ai suoi figli, per il calore del giaciglio che condividevano. Era consapevole del dono che il Grande Mistero gli offriva nel dargli una compagna con cui esplorare il viaggio dell’esistenza.
Era sogno o realtà? Solo più avanti negli anni compresi che la realtà diventava sogno o incubo a seconda di come sceglievo di viverla, qualunque fossero le circostanze, e, per uno strano scherzo del mistero, ero sempre io a interpretarla o a dare un significato agli eventi.
I racconti di Margarita mi permettevano di riflettere sulla qualità delle mie relazioni, sui ritmi accelerati che come stella fugace attraversavo e sulla difficoltà di trovare degli spazi creativi personali.
Il ripetersi di gesti e azioni quotidiane in cui annegavo creava un senso di grande insoddisfazione dentro di me. Sorgevano spontanee molte domande.
Che cosa succedeva nei miei rapporti? Che fare dell’intolleranza, della noia, della delusione, della dipendenza… Su cosa si fondava la relazione che vivevo con la persona che amavo? Corrispondeva al sogno che nutrivo nel cuore, oppure stavo disperatamente fuggendo dalla solitudine? Perché mi stava tutto troppo stretto?
E mentre non trovavo risposte, osservavo tante donne intorno a me arrivare a casa la sera, spesso di malumore, distratte, affrante dalla stanchezza. Le vedevo sprofondare in un paio di ciabatte e in una tuta due taglie più grandi, con l’unico desiderio di annullarsi davanti alla televisione e perdersi in un silenzio abissale. Spesso dovevano occuparsi, tra urla e lamenti, di preparare la cena, fare il bucato, dare acqua alle piante, riordinare e cullare figli… Donne senza voglia di cercare un pizzico di sensualità, poco motivate a guardare il proprio compagno con gli occhi di chi non si fa abbattere dalla fatica. Donne che si girano nel letto, voltandogli le spalle, sperando che lui non allunghi la mano, disturbando la meritata assenza… Una volta era diverso… mi sembra di ascoltarle commentare.
Negli anni, ho abbracciato molte donne che accusavano tra le lacrime l’abbandono e la solitudine, l’amarezza del tradimento o il vuoto interiore nel sentirsi poco desiderabili e quindi inutili… Ho preparato tazze di tisane calde, farcito di cuscini divani accoglienti per ricevere quella marea infinita di tristezza che sbordava da ogni logica conclusione.
Ci siamo mai chieste come si chiama quel virus che, dopo un breve tempo di passione, ha il potere di svuotarci da ogni entusiasmo e desiderio nei rapporti d’amore, che ci fa perdere il volo e ci scaraventa a bassa quota in una cortina di nebbia fredda e uggiosa dalla quale non riusciamo a decollare? Che ne è del nostro fuoco interiore, quando ci siamo dimenticate di mantenerlo allegro e divampante?
A quei tempi cercavo solo delle risposte che trasformassero i miei sentimenti, quindi la mia vita.
Non era semplice integrare il concetto che il gusto e il piacere di sentirsi vive e calde per se stesse avesse il potere di fare innamorare l’altro. Accettare che è l’emozione d’inventarsi il quotidiano con entusiasmo e passione che stupisce e incanta le persone che ci sono attorno, la consapevolezza di essere una scintilla divina che ci autorizza a meritare una buona vita! Con il tempo scoprii che la dignità di essere donna era l’arte di saper risvegliare le braci del nostro fuoco interiore e con un gesto della mano mantenere viva ogni relazione.
Come conservare acceso il fuoco? Dove trovare quell’energia, quella dedizione? Come non cedere alla tentazione di perdersi nella monotona e depressiva routine della vita odierna? Come riconquistare il valore, la fierezza, la magia, lo sguardo dignitoso, il seme della conoscenza che orgogliosamente noi donne custodivamo tra le mani? Che ne è stato della mela rossa e invitante che abbiamo morso con gusto nel paradiso incantato? La curiosità, lo spirito d’avventura, la generosità mentre offrivamo al nostro compagno il dono degli Dei, senza paura di perderne il potere, con il solo desiderio di condividere il viaggio della coscienza verso l’unico luogo possibile, il cuore?
Essere donna non era un ruolo che potevo inventarmi da sola, tanto meno cedere al delirio di copiare i modelli genitoriali o familiari, spesso complessi, della mia infanzia.
Affamata di risposte, stanca di fuggire da legami illusori e deludenti, desiderosa di esplorare la vita insieme a un uomo che fosse all’altezza dei miei sogni, continuai a cercare risposte. Incontrai così donne sagge che mi educarono a Custode del Fuoco Sacro. E il Grande Mistero mi sorprese.”
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Alessandra Comneno, ricercatrice, praticante di sciamanesimo, è pellegrina della coscienza secondo la tradizione Maya-Tolteca. Ha vissuto a contatto con la cultura dei popoli nativi in Messico e in Perù per molti anni, ricevendo il titolo di Chakaruna, donna ponte tra diverse culture. Imparte seminari rivolti al risveglio dell’energia femminile e realizza Cerchi di Luna da più di trent’anni. Fondatrice in Italia dell’Associazione Culturale Chakaruna, ponte tra i mondi, è autrice con Maurizio Balboni del libro Pratiche Sciamaniche, la via della conoscenza silenziosa, Anima Edizioni, 2013.
Video: NonSoloAnima.TV
Immagine in Evidenza: www.redlodge.it
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Tags: curanderesciamanesimo