La Runa Jara

Estratto dal libro: Il Fuoco di Berkana

 

Il seme. I cicli naturali. Il giusto compimento.
La pazienza.

 

Mi sia data la pazienza del seme e la sua determinazione
Attende paziente e sonnecchiante
il momento adatto per manifestare se stesso.
Non rimane al sicuro nell’utero accogliente della Madre,
perché sa che morirebbe.

Quando è tempo è tempo

e nel momento in cui l’introspezione dell’inverno giunge al termine,
passa all’azione.
Esce allo scoperto, rischia!
Il mondo là fuori è insidioso,
la pioggia troppo forte,
la terra troppo dura e il sole a volte si nega,
non scalda,
altre volte brucia e fa male.
E il vento…
Il vento soffia come se volesse strappare il delicato germoglio,
eppure, fiducioso resiste.

Sa che per ogni burrasca c’è altrettanta pace che lo aspetta.
I giorni buoni arrivano se si sa cogliere la meraviglia dei giorni difficili.

Jara rappresenta tutto ciò che è ciclico e sussurra un segreto bellissimo: sei stato un fiore, poi sei stato un frutto. Ti sei staccato dalla tua precedente narrazione e sei nuovamente seme. Inizia un altro ciclo.

Cosa racconterai?

Quand’ero bambina ho imparato che ogni seme è un grande mistero. Mio padre non aveva molta simpatia per i semi, perché secondo lui avevano un’alta componente di fatalità e non gli piaceva rischiare.

Significava preparare semenzai e dedicare loro del tempo per poi trovarsi davanti a una incognita. Sarebbero germogliati?

E se sì, cosa sarebbero diventati?
Mia madre invece, ancora adesso, preferisce di gran lunga la sorpresa che rivelerà il seme, alla piantina acquistata in un vivaio. Il suo entusiasmo è contagioso, le brillano gli occhi mentre pianta i semi dicendo: “vediamo che sorpresa mi faranno”!

Sì perché alcuni semi, forse la maggior parte, hanno un codice genetico un po’ diverso dalla loro matrice, dalla pianta originaria. Sicché piantare un seme di pomodoro, non assicura la nascita di una piantina che darà poi alla luce un pomodoro con le stesse caratteristiche della pianta madre. I semi di mela poi sono i più burloni, puoi interrare semi di una dolce e aromatica Golden Delicious e ritrovarti un alberello di piccole mele rosse, carine e decorative ma immangiabili. La componente delle possibilità è molto alta.

Certo sempre di pomodori si tratta, o di mele, ma con una forma e un sapore completamente diverso dalla matrice, è la meraviglia del seme.

Questo per introdurre che la matrice non è una componente determinante per la nostra fioritura: abbiamo bisogno di staccarci dalla pianta madre, come fa il seme, di venire spazzati via dal vento o mangiati da qualche uccello, di diventare niente, di fare esperienza della meditativa gestazione nel buio della terra e infine germogliare attendendo il momento giusto, né prima né dopo.

Jara è irremovibile su questo punto.
Naturalmente non siamo semi e il nostro appello non avviene a seconda della stagione, ma seguiamo i moti dei cicli con la stessa puntualità.

E non sempre rispondiamo all’appello, diciamoci la verità. Se il seme non si stacca dalla pianta, non si lascia spazzare via dalla tempesta e non si ritira nello strato invisibile della creazione all’interno della terra, muore.

Enrica

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Il Fuoco di Berkana

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ENRICA ZERBIN, nata e cresciuta tra campagna, fiume e mare, dove ha scoperto la magia dei cicli lunari e appreso l’uso delle erbe medicamentose delle campagne, insieme agli antichi rituali legati alla Dea e agli elementi; eredità delle sue antenate.
Ricercatrice e studiosa di miti e leggende (con particolare interesse per l’antica saggezza nordica), della simbologia di varie culture, degli archetipi, del Sacro Femminile e della Grande Dea fino allo sciamanesimo.
Iniziata alle Rune tramite l’Elemento Acqua; aiuta con questo importante strumento a svolgere un profondo lavoro di lettura dell’ombra e delle memorie nascoste.

Nel dicembre del 2015 esordisce col suo primo romanzo, Tu Mi Hai Salvato La Vita, edito da Cinquemarzo: una storia sull’importanza degli avi e la saggezza degli anziani, dell’amore nato in circostanze impensabili e bizzarre sincronicità.
Nel 2019 esce il suo secondo libro, La Danza Del Seme Selvaggio, rocambolesco viaggio di due donne non più giovanissime che si trovano, loro malgrado, a dover stravolgere la loro vita e a lasciare la famigerata zona comfort.
Un iniziale dramma si trasforma, per Anthea e Miriam, in una straordinaria avventura tra i sentieri alpini, con la sola guida di una mappa disegnata da una misteriosa vecchia guaritrice.

Nelle sue opere al femminile, sottolinea l’importanza del viaggio, che sia mistico o fisico, per superare i limiti imposti da società e credenze sbagliate a cui la donna ha dovuto sottostare per secoli.

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