Credi nel tuo Potere Personale

Estratto dal libro: È Tutto Perfetto

Se ognuno fosse rimasto fedele a ciò che ha appreso e studiato, ripetendo lezioni a memoria, ubbidendo ad ogni ordine come un ottemperante buon soldato, in questo mondo non ci sarebbe stato nessun reale progresso.
L’infedeltà è parte dell’evoluzione.

Ti hanno abituato ad essere vittima di quanto ti circonda perché in questo modo sei manipolabile. Rimani inerme di fronte agli accadimenti perché ti sei lasciato convincere di non avere alcun potere; sei solo un uomo, sei solo una donna.
Se tu sapessi quanta potenza risiede in te una volta che sei entrato nell’amore, magnifico umano, inizieresti immediatamente a chiedere come liberarla, lotteresti per riprenderti il potere personale per metterlo a disposizione del Tutto.
Invece ti ostini a credere in ciò che già conosci, che ti hanno raccontato, inculcato, instillato goccia dopo goccia ogni singolo giorno della tua esistenza e ti perdi, inesorabilmente.

Se ti dicessi “Svegliati. Con un po’ di impegno puoi essere felice”, quale sarebbe la tua risposta?

Puoi essere parte dell’Evoluzione, della Rivoluzione: non devi per forza prestar fede a ciò che ti hanno raccontato, non ripetere la lezione a memoria se percepisci che contiene bocconi difficili da mandare giù.
La scuola dovrebbe insegnare ai nostri figli ad elaborare ciò che viene insegnato, invece produce automi che, nel migliore dei casi, puntano alla lode anziché alla unicità, alla reale eccellenza.

Le scuole italiane, per la maggior parte, sono standardizzate, asettiche, aride.
Posti dove un bambino farà di tutto per assecondare il sistema, anche se patogeno, perché vuole soddisfare i genitori che bramano la miglior pagella.
Un bimbo ha necessità di ricevere amore e farà qualsiasi cosa per averne. Si comporterà confacentemente alle aspettative dei genitori.
Quante volte ho sentito inorgoglite madri affermare: “Mio figlio è il primo della classe”.
Apparire.

Avrei alcune domande per le impettite genitrici.
Quando vostro figlio sarà adulto, cosa se ne farà del titolo di alunno dell’anno?
Gli avete chiesto che cosa ama fare, cosa lo rende felice, quando e dove sente di essere nel proprio motivo di esistere?
Pensate che io stia esagerando?
Pensate che vostro figlio non saprebbe cosa rispondere?
Anche se non lo sapesse, oltre a nutrire l’ego del genitore o del docente inizierebbe a domandarsi cosa lo fa stare bene.
Siamo creature uniche che la scuola tende a normalizzare, conformare.
Per la scuola siamo tutti uguali. Nulla di più falso.
Anche la più semplice delle chitarre prodotte in serie ha caratteristiche proprie non esattamente riproducibili, figuriamoci un essere umano con la sua complessità.
Da bambina desideravo essere una scolara modello: mio padre voleva che prendessi voti alti, immaginava per me una carriera scolastica infiocchettata da studi accademici, ma io… non ce la facevo.

Non riuscivo a ripetere nozioni che trovavo assurde, inoltre mi risultava insopportabile dover stare seduta infinite ore con le gambe ferme ed infilate sotto il banco; io che amavo saltare, cantare, ballare, correre, ridere, fantasticare.
Costretta all’immobilità al cospetto di maestri, professori, docenti che spesso emanavano risentimento verso gli scolari e avversità verso l’insegnamento.

Parliamoci chiaro: pochi insegnanti hanno il dono della vocazione, purtroppo.
Io, bimba, e successivamente ragazza particolarmente sensibile, certe cose le sentivo fin troppo bene.

Come ho più volte ribadito, ai bambini difficilmente viene domandato quali siano le attività che amano e in cui si riconoscono. Così i figli scelgono di approdare alle rive del “qui è meglio”, secondo l’idea che i genitori hanno del loro futuro ossia la conquista dell’ormai famigerato “posto fisso”.

La scuola è stata sofferenza, tranne le rare volte in cui mi illuminavo incontrando un insegnante con vocazione. Di solito i miei docenti erano incomparabili nel gesto di rimarcare con la matita blu la mia inidoneità scolastica.
Con il trascorrere del tempo la mia voce diventava sempre più flebile.
Smisi di ballare, cantare, alla fine abbandonai lo sport che più amavo: la pallavolo.
L’insegnamento era una tortura, un rito disumano.
La scuola ha vinto la prima battaglia, ma non la guerra perché in seguito, in ogni cosa, ho trovato la mia strada: ascoltandomi, liberandomi, dicendo di no, con coraggio, a ciò che non sentivo perfetto per me.

Ringrazio gli insegnanti che non hanno notato la mia specialità come essere umano, al di là dell’alunna.
Anche in questo caso è stato tutto perfetto.
Diversamente forse mi sarei crogiolata nei bei voti, nelle mie doti scolastiche… nell’ego.
Ora aiuto gli altri a fare ciò che ho sperimentato sulla pelle e realizzato, perché non ho nessuna intenzione di rimanere a guardare piccoli grandi umani soffrire mentre tentano di conformarsi a qualcosa che non li rappresenta.
Tutti hanno diritto e dovere di esprimere la propria Essenza.
Bambini e giovani, meritano una rivoluzione scolastica. Gliela dobbiamo.
Gli adulti possono avere cura del loro bambino interiore, abbracciarlo e, insieme, percorrere nuove vie.
Se anche tu sei cresciuto con il sospetto di essere deficiente perché a scuola non funzionavi, smettila di tormentarti.
Non confondere le capacità mnemoniche ed oratorie richieste sui banchi scolastici con l’intelligenza reale che serve per elevarsi dal punto di vista evolutivo.

Intendiamoci, saper esporre verbalmente e avere buona memoria sono benedizioni del cielo, ma non sminuirti se a scuola la tua capacità di apprendimento veniva equiparata a quella di una capra.
Molti ragazzi, subendo sistemi d’insegnamento devianti che privilegiano la mente a discapito del fisico, delle intenzioni, delle emozioni, dei sentimenti, dell’anima e dello spirito, sono cresciuti pensando di non meritare di
accedere alle professioni a loro maggiormente adatte.

L’autentica intelligenza è l’attitudine a sfruttare le proprie potenzialità, osservando e accettando al tempo stesso i propri limiti.
Sono certa che in futuro il sistema scolastico migliorerà facendo tesoro degli errori commessi.
L’augurio è che ciò non avvenga in un’epoca troppo distante dalla nostra.

Daphne

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È Tutto Perfetto

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Daphne Sangalli

Daphne ha studiato come educatrice, è consulente in sessuologia e terapeuta Reiki. Ideatrice del Metodo delle 8C, attualmente si sta formando in Biocostellazioni familiari.
La sua passione nei confronti di un approccio olistico, unito a quello scientifico, l’ha portata a frequentare e conoscere pensieri e metodi tra loro molto diversi.
Un tempo pensava che si dovesse scegliere se essere dalla parte della scienza o dalla parte di chi opera tramite metodologie alternative. Ma percependo ben presto l’incompletezza di tale approccio, ha lavorato molto per unire questa dualità, scoprendo qualcosa di favoloso: la maggior parte delle persone vive male perché vuole scegliere cosa essere. Non riesce a essere tutto, così decide di diventare una cosa o l’altra. Il risultato è un’enorme frustrazione.

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